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Sostenibilità, comunità e turismo: il modello Castel del Giudice attraversa l’Italia | isNews

Le esperienze di rigenerazione e neo urbanità divengono esempio


CASTEL DEL GIIUDICE. Dopo la BTO di Firenze e la Biennale di Venezia, il progetto di rigenerazione di Castel del Giudice è approdato in Emilia Romagna, Marche e Piemonte, diventando un modello replicabile per altre aree interne.

L’iniziativa trasforma le fragilità del territorio in opportunità di sviluppo culturale, sociale ed economico, con un approccio partecipativo e sostenibile.

Il 20 novembre, l’ingegner Rosita Levrieri e Luciana Petrocelli hanno partecipato al Vivere di Turismo Festival a Rimini, illustrando come la rigenerazione urbana e culturale possa promuovere bellezza, turismo e partecipazione comunitaria, contrastando il disfattismo nelle aree marginali. Levrieri ha sottolineato l’importanza di progettare spazi sociali che interagiscono con la comunità e la dimensione personale, mentre Petrocelli ha evidenziato il ruolo della cultura nel comprendere e accompagnare le trasformazioni sociali.

Il 21 novembre, il sindaco Lino Gentile è intervenuto a Treia durante le giornate della soft economy sulla valorizzazione dei beni comuni e del patrimonio comunale per nuovi progetti di sviluppo. A Castel del Giudice è stato creato un fondo rotativo derivante dalla gestione dei terreni e fabbricati in abbandono, finanziato dalla vendita dei boschi.

Durante la prima edizione di Borghi in Dialogo nei comuni piemontesi di Cartignano, Roccabruna e San Damiano Macra, Gentile ha illustrato i tre assi strategici del progetto: welfare e comunità, sviluppo sostenibile ed economia locale, turismo creativo e accoglienza, confermando Castel del Giudice come caso studio per la rigenerazione dei piccoli borghi.


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