Sostegno, oltre 100mila cattedre in deroga da trasformare entro il 2028. Svolta in arrivo? Pacifico (Anief): “Diritti uguali per tutti i docenti, non si può fare cassa sui precari”

Il tema delle cattedre di sostegno in deroga è tornato al centro del dibattito grazie all’intervento di Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ospite di Orizzonte Scuola Tv.
Attualmente, oltre 100mila posti vengono autorizzati ogni anno con contratto in scadenza al 30 giugno, senza possibilità di stabilizzazione immediata. Secondo le stime, questa impostazione potrebbe cambiare in modo strutturale entro il 2028, trasformando le supplenze in organico di diritto e ponendo così le basi per una maggiore continuità didattica per gli studenti con disabilità. “I posti in deroga devono essere autorizzati da anni e non solo come soluzione temporanea – ha osservato Pacifico – perché il meccanismo attuale crea un sistema fragile e disomogeneo”.
Continuità didattica e reclutamento
Uno dei nodi centrali riguarda la continuità didattica, spesso compromessa dal ricorso sistematico a insegnanti precari. L’obiettivo dovrebbe essere quello di superare la “pezza” rappresentata dal consenso delle famiglie a riconfermare lo stesso supplente, scelta che secondo Pacifico “non risolve il problema ma lo aggira”. Dopo la legge La Buona Scuola del 2015, i posti sul sostegno sono aumentati ma oltre il 120% rimane in deroga, stabilmente da anni. A ciò si aggiunge una distribuzione disomogenea delle possibilità di formazione: “Gli atenei del Nord hanno bandito pochi posti per le specializzazioni, lasciando scoperte numerose cattedre – ha sottolineato il leader Anief –. Anche l’incremento di 1.800 assunzioni annunciato dal ministro Valditara rappresenta un segnale, ma è ancora insufficiente a colmare il divario”.
Il ricorso in sede europea
Di fronte al perdurare della precarietà, Anief ha portato la questione oltre i confini nazionali. Nel 2021 il sindacato ha depositato un reclamo al Comitato europeo dei diritti sociali, denunciando la violazione della Carta sociale europea e richiedendo pari tutele tra docenti di ruolo e precari. La replica dello Stato si è basata sulla conferma, previo consenso delle famiglie, dello stesso insegnante da un anno al successivo, ma per Pacifico ciò non garantisce un diritto pieno all’inclusione. La decisione del Comitato è attesa entro dicembre, al termine di un lungo dibattimento iniziato quattro anni fa. “Serve uno sforzo concreto per assicurare agli studenti con disabilità non soluzioni provvisorie, ma un percorso stabile e qualificato, nel solco del superamento definitivo delle classi differenziate”, ha concluso il presidente Anief.
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