Liguria

Sopraelevata come la High Line, ma si deciderà nel 2030

Genova. La Sopraelevata? “Si può tenerne un pezzo, demolirne un altro, fare una passeggiata come la High Line di New York, ad esempio, o fare un sistema di comunicazione per pedoni e bici”. In ogni caso “il tunnel subportuale, lo diciamo chiaro e tondo, non è in competizione con la Sopraelevata“. A tornare sul tema, proprio nella settimana in cui la strada più celebre e discussa di Genova compie 60 anni, è il presidente ligure Marco Bucci, oggi intervenuto al Meeting di Rimini per parlare di infrastrutture nel Mediterraneo.

Oggi, ribadisce il governatore, “abbattere un pezzo di Sopraelevata per costruire il tunnel vuol dire bloccare completamente la città di Genova, quindi le due infrastrutture devono essere assolutamente indipendenti. Quando avremo le due infrastrutture indipendenti e sarà dimostrato che una di queste potrà sostituire l’altra, allora si potrà parlare veramente di fare della Sopraelevata qualcosa di diverso” oppure “mantenerla proprio perché la circolazione ne ha bisogno”.

Queste cose, avverte Bucci, “non le possiamo vedere oggi. Saranno viste quando sarà terminato il tunnel e l’amministrazione assieme alla popolazione a quell’epoca, parliamo del 2030, potrà prendere la sua decisione. Quello che è importante, lo ripeto, è che la decisione venga presa non per motivi tecnici, non per motivi di una struttura meglio dell’altra o no, ma venga presa proprio perché si vuole dare ancora più valore al nostro territorio e alla qualità di vita. Questa è la cosa importante”.

Il dibattito sulla Sopraelevata e le posizioni della politica

In altri tempi Bucci – all’epoca ancora sindaco – si era detto favorevole alla demolizione del tratto centrale, tra la stazione marittima e piazza Cavour, in modo da liberare il fronte mare del centro storico. Anche lo studio dell’architetto Renzo Piano aveva valutato con favore questa opzione, mantenendo in funzione il segmento di ponente come collegamento diretto tra il casello di Genova Ovest e la viabilità del porto. Poi si è consolidato l’orientamento attendista, addirittura con l’idea di demandare la decisione a un referendum tra i genovesi.

Una posizione condivisa tutto sommato dall’attuale sindaca Silvia Salis: “Prima da parte nostra c’è l’intenzione di capire quale sarà l’impatto sui flussi di traffico del futuro tunnel subportuale, dopodiché si potrà valutare il futuro della Sopraelevata che però potrebbe vedere una soluzione mista, non necessariamente un sì o no, si potrebbero ipotizzare funzioni diverse per parti diverse della sopraelevata, con Piano abbiamo avuto modo di approfondire questo argomento ma ci vorrà ancora molto tempo, per ora possiamo solo dire che appoggiamo il progetto del tunnel”, aveva detto a margine di un convegno della Camera di commercio dopo aver incontrato Renzo Piano. L’archistar è stato ricevuto anche ieri a Tursi dalla prima cittadina, ma il tema non sarebbe stato tra quelli sul tavolo.

sopraelevata

La Sopraelevata davanti alla stazione marittima

Va ricordato che, secondo l’analisi di Autostrade, il tunnel subportuale (che costerà oltre 1,1 miliardi anziché i 700 milioni preventivati nell’accordo post Morandi, ma non sarà a pedaggio) risulterebbe conveniente solo se andasse a sostituire gran parte della Sopraelevata. Troppo alti i costi di manutenzione per un’infrastruttura arrivata a fine vita, come dimostrano anche gli episodi recenti. Per i tecnici dovrebbe restare in funzione solo la parte “da San Benigno a via Buozzi, che rappresenta la tratta minima per mantenere attive le funzionalità del già complesso nodo di San Benigno senza doverlo rivedere pesantemente“. Nel frattempo il progetto è stato rivisto in modo da evitare l’interferenza con gli svincoli di via Madre di Dio che avrebbero costretto a tagliare in due la Aldo Moro.

Oltre all’opportunità di eliminare l’impalcato davanti a Palazzo San Giorgio e dintorni (così si affiderebbe solo al tunnel il collegamento diretto tra Sampierdarena, il centro e la Foce) il dibattito si è focalizzato sul ramo di levante, quello che costeggia il nuovo Waterfront. Se da un lato la rimozione della Sopraelevata aumenterebbe il valore di quelle aree, immobili compresi, dall’altro si ragiona di un suo riutilizzo in chiave ciclopedonale per risolvere il problema del collegamento tra gli spazi dell’ex Fiera e il Porto Antico senza disturbare le riparazioni navali.

Bucci al Meeting di Rimini: “La Liguria è il gateway naturale verso l’Europa”

“L’Italia è il molo che attraversa il Mediterraneo e la Liguria rappresenta il gateway naturale verso l’Europa: mille anni fa le Repubbliche marinare avevano già chiaro questo concetto, oggi dobbiamo renderlo valido per il presente e per il futuro”, ha detto Bucci nel suo intervento. Alla tavola rotonda hanno partecipato, tra gli altri, il viceministro alle Infrastrutture e Trasporti Edoardo Rixi, il presidente Enac Pierluigi Di Palma, il commissario straordinario di Aci Tullio Del Sette, il presidente di Drivalia Giacomo Carelli e Sergio Gianotti di Amazon Web Services.

“Una regione – ha sottolineato Bucci – deve avere una visione in tutti i campi: dalle infrastrutture all’innovazione, dall’ambiente al sociale. Ma oltre a questo, è necessario partire da una strategia chiara che trasformi la visione in opere concrete capaci di generare sviluppo economico, occupazione e qualità della vita. Roosevelt, ai tempi del New Deal, ricordava che senza infrastrutture non c’è sviluppo: oggi questo principio è ancora più vero. Le infrastrutture vanno costruite, mantenute e protette, e devono restare patrimonio dei cittadini e dello Stato. Parlo non solo di infrastrutture fisiche, ma anche digitali: i cavi sottomarini che approdano in Liguria sono ormai essenziali quanto i porti e le ferrovie, perché il trasporto dei dati ha lo stesso valore strategico del trasporto di merci e persone”.

Bucci ha poi ricordato i grandi progetti in corso in Liguria: “Dalla nuova diga foranea, opera destinata a sfidare il tempo, al Terzo Valico che consentirà di arrivare a Milano in un’ora e garantirà un grande sviluppo al nostro territorio, fino al valore degli stessi collegamenti sottomarini; dall’importanza strategica del confine di Ventimiglia al raddoppio ferroviario tra Finale e Andora, dal raddoppio autostradale alla Gronda.

Dal 2017 sono arrivate molte risorse per le infrastrutture liguri: oltre 18 miliardi di investimenti che garantiscono il futuro non solo della Liguria ma anche dell’intera macroregione del Nord Ovest. Se lavoriamo con lo stesso impegno e la stessa determinazione che abbiamo saputo mettere nella ricostruzione del Ponte San Giorgio, costruiremo il futuro della nostra terra e del Paese”.

All’interno della Fiera di Rimini è presente anche lo stand istituzionale della Regione, “Piazza Liguria”, uno spazio dedicato alla promozione turistica e culturale del territorio.




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