Soppresse una volpe investita da un’auto: prosciolto il guardiacaccia – Cronaca
BOLZANO. È stato prosciolto un guardiacaccia della provincia di Bolzano che era stato denunciato dalla Lav per aver soppresso una volpe trovata ferita a margine di una strada dopo un investimento. «Una uccisione non necessaria», secondo l’Associazione, che si era rivolta alla magistratura.
«Dopo tre anni di indagini e udienze, oggi purtroppo il Tribunale di Bolzano ha accolto la richiesta di proscioglimento dell’indagato, le motivazioni della decisione saranno depositate entro i prossimi sessanta giorni», scrive la Lav in una nota. «È intollerabile che secondo una legge vecchia di quasi quarant’anni, in Alto Adige un guardiacaccia possa giudicare se un animale ferito possa o meno essere curato e quindi decidere se ucciderlo assumendo quello che dovrebbe essere il ruolo esclusivo di un veterinario», commenta in merito Massimo Vitturi, responsabile animali selvatici della Lav.
L’associazione ricorda che «nessun medico veterinario era intervenuto sul luogo di ritrovamento della volpe. E ancor più grave è il fatto che la Legge provinciale abbia consentito l’uccisione della volpe senza il ricorso a manu medica, l’unica che può decidere e operare una soppressione eutanasica. Lav annuncia fin da ora che continuerà a battersi per ottenere giustizia per la volpe brutalmente uccisa e con il supporto del suo legale Avv. De Pascalis valuterà le motivazioni della sentenza non appena saranno pubblicate e deciderà le azioni future a tutela degli animali selvatici feriti».
Così gli avvocati Federico Fava e Miki Eritale, difensori dell’imputato: «Gli aspetti politici della vicenda devono restare fuori dal processo: la politica non può e non deve entrare nelle aule di giustizia. Nel merito, si tratta di una decisione giusta, che ha correttamente applicato la legge provinciale, come già chiarito a suo tempo dal Direttore dell’Ufficio caccia e pesca. Il guardia caccia è stato prosciolto addirittura prima della fine del processo, essendo emerso con chiarezza che la sua azione era, non solo legittima, ma addirittura doverosa. E’ quindi falso e fuorviante parlare di uccisione “brutale”, circostanza smentita nel corso del processo. L’animale era gravemente ferito e non aveva alcuna possibilità di sopravvivenza. Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco e l’animale è stato regolarmente consegnato al veterinario competente».