Società

«Sono un uomo etero e amo indossare intimo femminile e mettere lo smalto sui piedi. Ma le mie relazioni con le donne sono state problematiche». Risponde Elena Di Cioccio

Buona lettura.
Elena

Sono un uomo di 40 anni vivo a Reggio Calabria, scrivo a questa rubrica per raccontare il mio segreto: amo indossare intimo femminile. Tutto è iniziato quando avevo 17 anni, uscivo con la mia prima ragazza lei indossava spesso i collant ma la cosa mi lasciava indifferente finché un giorno, a dicembre dovendo io andare allo stadio le dissi che faceva tanto freddo così lei mi suggerì di mettermi dei collant. Ammetto che mi vergognavo molto, ma lei mi disse che visto che avrei messo i pantaloni sopra, nessuno avrebbe visto nulla. Aveva ragione nessuno vide nulla e io inconsapevolmente mi innamorai dei collant. Dopo quel fatto ci lasciammo per incompatibilità. Superato il periodo di abbandono da lei mi dimenticai delle calze finché un giorno in un negozio che vendeva tutto a 1.000 lire, vidi lì in un cestino un sacco di collant.  Non so cosa scattò in me, mi venne voglia di mettere i collant. Così leggendo la tabella delle taglie presi la mia: avevo appena acquistato i miei primi collant neri della mia vita. Da quel giorno mi si sono aperti gli occhi, dopo i collant ho iniziato a mettere anche le mutandine e perizoma sempre femminili fino a concludere con lo smalto ai piedi. Ad oggi il mio amore nell’indossare l’intimo femminile non accenna a diminuire, purtroppo le mie relazioni con le donne sono state problematiche, ma spero sempre di incontrare qualcuna che mi accetti, visto che indosso i collant normalmente, non le metto in testa per andare a rubare!

Caro amico, ho adorato la tua lettera dal finale perfetto: «cosa giudicate? non vado mica a rubare!». Quanto è vero, ci si scandalizza per delle inezie innocue, mentre non si muove un dito quando si tratta di tutelare diritti e libertà personali. Intanto grazie per aver condiviso con tutti noi questo segreto, che per potrebbe sembrare «inusuale» agli occhi di molti, ma che in realtà parla di un desiderio semplice e profondo: quello di essere sé stessi. Senza maschere. Senza vergogna. Senza paura. Desiderio che posso affermare con certezza è ampiamente condiviso, anche se in forme diverse, nelle moltissime lettere che arrivano. Celare il fatto di prediligere intimo e calze femminili non è distante da chi nasconde relazioni extraconiugali, matrimoni senza sesso o inclinazioni personali alternative (vedi la puntata sui palloncini). In tanti si destreggiano quotidianamente tra essere chi devono essere e chi sono in realtà. Trovo molto sano ed equilibrato il percorso che hai fatto, iniziato quasi per gioco da un paio di collant in prestito per affrontare il freddo dello stadio, che poi ti hanno portato ad una scoperta personale, intima, identitaria, ad una affermazione di te. La tua è una piccola ed onesta rivoluzione privata. Non hai fatto del male a nessuno, non ti stai nascondendo, non stai «sfidando» nessuna regola morale se non quella, tutta culturale, che impone cosa un uomo debba o non debba indossare per essere considerato tale. Questo, non è un problema tuo, ma di chi non riesce ad accettare che l’identità, il gusto, il piacere personale possano essere qualcosa di molto più ampio di una semplice divisione in «cassetti» rosa o azzurri. Noi donne, per esempio, dopo la liberazione sessuale del ’68, assieme alla messa in discussione di ruoli, identità sessuali e libertà di espressione, abbiamo notevolmente ampliato il nostro guardaroba e ci siam prese tutto. Ci siamo prese i vostri boxer maschili, le vostre giacche oversize, le camicie tomboy, i cappelli, le bretelle, le tute da lavoro, gli anfibi. Ai tempi sicuramente le prime femmine pioniere del look maschile saranno state criticate ed etichettate, ma oggi nessuno ci fa più caso se vesti androgina o iperfemminile. Perché il sentire comune cambi, qualcuno deve fare da apripista sfidando le opinioni della gente, proprio come stai facendo tu. Per gli uomini infatti, c’è ancora molto da fare per normalizzare il cosiddetto «crossdressing», ovvero la scelta di indossare abiti e accessori solitamente associati al genere opposto, come libera espressione di sé, come affermazione del diritto all’unicità di ogni individuo. Dopo la tua lettera ho fatto un giro sul web e ho scoperto un mondo di maschi etero che adorano, per piacere o per praticità, collant femminili, borse, tacchi, mascara, creme e si trovano nella tua stessa situazione, imbarazzati e incompresi. E questo nonostante abbiamo tantissimi esempi di crossover maschili che spaziamo dall’antico Egitto, dove nel 3.000 a.C gli uomini usavano trucco, gonne e monili importanti, ai nostri ciclisti dell’era moderna più depilati di una Kardashian, ai body builders che salgono in passerella interamente pittati di oro, ai divi di Hollywood che sfilano tra pizzi, smalti e abiti rosa, fino alle decine di influencer etero, promotori delle migliori beauty routine coreane. C’è spazio per tutti! Ovviamente mi dispiace leggere che le tue relazioni con le donne siano state complicate. Ma credimi non perché tu indossi dei collant. Le relazioni diventano difficili quando ci si deve nascondere, quando si vive con la paura di non essere accettati, quando si pensa che l’amore debba essere condizionato da una lista di caratteristiche da soddisfare. Capisco che essere degli innovatori possa avere un costo, ma è anche una bella sfida imparare a sintonizzarsi con chi apprezza la nostra autodeterminazione sopra ad ogni cosa. Ti auguro di incontrare una persona che veda in te non solo ciò che indossi, ma soprattutto chi sei: un uomo ironico, che ha imparato a conoscersi, a rispettarsi, a stare bene nella propria pelle, anche se quella pelle è coperta da un paio di collant neri.  Ora ti saluto perché mi ha fatto venire voglia di rivedere la mitica scena del film What Women Want – Quello che le donne vogliono dove uno strepitoso e super maschio Mel Gibson, in cerca di ispirazione per una campagna pubblicitaria, indossa collant neri mentre beve vino rosso sulle note di I’m a Bitch. Che dire, decisamente molto molto sexy. Se non l’hai mai visto, potrebbe diventare il tuo nuovo spirito guida.


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