Sonego & Vavassori, tennisti torinesi in cerca di gloria a Wimbledon
Ecco a voi sua maestà Wimbledon. Quello che, probabilmente, è il torneo di tennis più importante dell’anno, certamente il più seducente, ha preso il via sul sacro manto erboso dell’All England Club di Londra. E anche stavolta il Piemonte sarà rappresentato dai due big torinesi che vogliono fare un’ottima figura; per rinverdire i fasti del passato, come Lorenzo Sonego nel tabellone di singolare, oppure per cancellare qualche delusione, come Andrea Vavassori nel doppio.
Partiamo da Sonny che vuol provare a ripetere la stagione d’oro 2021 quando scalò la classifica mondiale fino al gradino numero 21 partendo proprio dal sorprendente exploit di Wimbledon, dove arrivò fino agli ottavi di finale. Quell’anno piegò nell’ordine il portoghese Pedro Sousa, il colombiano Daniele Elahi Galan e l’australiano James Duckworth prima di essere estromesso dal numero uno fra i numeri uno, re Roger Federer. Da un sovrano ad un altro, Sonny fece un bel percorso anche nel 2022 battendo lo statunitense Denis Kudla e il francese Hugo Gaston prima di essere estromesso da Rafa Nadal.
E visto che nelle ultime due stagioni il rendimento è calato, ecco che Sonego vuole rilanciarsi ripartendo proprio da Wimbledon, incrementando così il ruolino di sei vittorie e altrettante sconfitte messo assieme finora sull’erba di Londra. Oggi, nel primo turno Sonny sfiderà Jaime Faria, il talento di Lisbona che si è issato al tabellone principale passando dalle qualificazioni. La sfida è inedita, ma il portoghese, che non ha ancora ventidue anni, oggi è numero 116 al mondo e dispone di un bagaglio tecnico finora in parte inespresso che non va preso sottogamba, neppure dal Sonego in buono stato di forma ammirato nelle ultime settimane sull’erba di Halle e di Eastbourne. Se dovesse passare il turno, potrebbe incrociare al secondo turno Lorenzo Musetti che al debutto affronta il non irresistibile georgiano Nikoloz Basilashvili.
Da Sonny a Wave. Andrea Vavassori, in coppia con Simone Bolelli, è chiamato a fare bene, benissimo nello Slam che finora, curiosamente, meno ha premiato il gioco spumeggiante della coppia azzurra. Perché Bolelli e Vavassori sono arrivati due volte in finale (nel 2024 e nel 2025) agli Australian Open, una volta al Roland Garros dello scorso anno e due volte al terzo turno degli Us Open. E Wimbledon? Nonostante l’erba sia superficie decisamente gradita, Wave e il Bole in coppia hanno vinto appena il 33 per cento delle partite giocate a Londra, senza mai superare il secondo turno. Quasi una beffa visto che nel 2021 Bolelli, alleato all’epoca con l’argentino Maximo Gonzalez, sull’erba londinese raggiunse le semifinali.
Ecco perché sarà decisivo partire subito bene, domani (mercoledì) contro la coppia composta dal 36enne uruguagio Ariel Behar e dal 32enne belga Joran Vliegen. Il precedente con Vavassori non è incoraggiante visto che, quaranta giorni fa proprio a Torino, Behar-Vliegen lo piegarono (giocava in coppia con l’argentino Molteni) per poi andare a conquistare a sorpresa il trofeo del Challenger Piemonte Open. Per la coppia azzurra, settima testa di serie del tabellone, adesso è fondamentale mettere insieme punti in classifica e garantirsi la seconda qualificazione consecutiva alle Finals Atp che si disputeranno a novembre all’Inalpi Arena.
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