Abruzzo

“Solo maquillage politico, nessuna strategia”


“La Regione Abruzzo tenta ancora una volta di far passare per azione politica ciò che in realtà è soltanto un obbligo imposto dalla normativa nazionale. Nessuna strategia, ma l’ennesima operazione di maquillage politico, mentre i cittadini aspettano da mesi – e in molti casi da anni – una visita o un esame diagnostico entro tempi ragionevoli.”

Con queste parole, Giovanni Cavallari, capogruppo di Abruzzo Insieme, commenta la recente approvazione da parte della Giunta regionale del documento relativo all’“armonizzazione della gestione delle liste d’attesa”.

“La realtà – continua Cavallari – è che il piano presentato dall’assessore Verì non nasce da una visione riformatrice, ma è il risultato dell’obbligo di applicare quanto previsto dal decreto-legge 73/2024, ora Legge 107/2024. Una norma che impone a tutte le Regioni misure concrete per ridurre i tempi d’attesa, sotto la minaccia di un intervento sostitutivo da parte dello Stato.”

Secondo il consigliere, non si tratta quindi di un’iniziativa autonoma o pianificata dalla Regione, ma di un semplice adeguamento normativo, che arriva peraltro con un ritardo significativo rispetto alle necessità sanitarie reali dei cittadini.

Nel dettaglio, Cavallari sottolinea: “Il Cup unico regionale, l’inserimento delle strutture private accreditate, i tempari standard, il sistema di recall, l’accesso interprovinciale alle prestazioni: sono tutte misure previste dal decreto nazionale. Nessuna di queste è una novità introdotta dalla Regione. Inoltre, i Pdta (Percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali) sono ancora ampiamente inattuati o applicati in modo disomogeneo; le agende di secondo livello sono disponibili solo per pochi; la trasparenza sui tempi d’attesa è ben lontana dai livelli minimi accettabili.”

Infine, Cavallari conclude: “I cittadini abruzzesi non hanno bisogno di slogan, ma di soluzioni concrete. La Giunta regionale, invece di intestarsi meriti che non le appartengono, dovrebbe presentare un cronoprogramma dettagliato, pubblicare regolarmente i dati aggiornati sulle liste d’attesa per struttura e tipologia di prestazione, e spiegare chiaramente in che modo intende utilizzare le risorse statali messe a disposizione con il dl 73. La sanità pubblica non può diventare terreno di propaganda elettorale. È un diritto garantito dalla Costituzione, da rispettare e tutelare ogni giorno con rigore e responsabilità.”


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