Società

Smartphone, un bambino su quattro, tra i 5 e i 7 anni, ne possiede uno

Smartphone e tablet sono sempre più popolari, non solo fra i giovani, ma anche fra i bambini: secondo un nuovo studio di Ofcom (Office of Communications, l’autorità regolatrice indipendente per le società di comunicazione nel Regno Unito), circa uno su quattro, tra i cinque e i sette anni, possiede uno smartphone, e tre quarti utilizzano un tablet o un computer.

Nel suo report annuale su bambini e mondo online, Ofcom ha segnalato che il numero di piccoli di età compresa tra i cinque e i sette anni che vanno su Internet per inviare messaggi o effettuare chiamate vocali e videochiamate è aumentato del 6% rispetto allo scorso anno, raggiungendo il 65%. La metà guarda contenuti in live streaming, mentre l’anno scorso la percentuale si fermava al 39%.

È sempre più comune che i bambini usino anche i social media: lo fa il 38% di loro, nonostante questi siti richiedano agli utenti di avere almeno 13 anni per poter creare un account. D’altra parte, secondo l’indagine, solo un terzo dei genitori conosce i requisiti di età minima per utilizzare le piattaforme. E, se il 42% dei genitori dice di utilizzare i social media con i propri figli, il 32% ammette che i bambini li usano da soli. Passa dal 25% al 30% anche il numero di genitori propensi a consentire ai propri bambini di avere un profilo sui social media prima di raggiungere l’età minima richiesta.

«Mentre le preoccupazioni dei genitori aumentano considerevolmente, l’osservanza delle regole sembra diminuire», spiega il report, «in parte forse a causa della rassegnazione sulla loro capacità di intervenire nella vita online dei propri figli».

Da molti anni l’Ofcom si chiede «se i genitori ritengono che i benefici derivanti dalla navigazione online dei loro figli superino i rischi. E quando abbiamo modificato la domanda, nel 2022, separando i giochi, i social media e la permanenza online più in generale, abbiamo visto che i genitori consideravano i giochi e l’uso dei social media da parte dei propri figli più rischiosi che vantaggiosi, sebbene il 57% dei genitori di figli tra i 5 e i 15 anni pensi che essere online in generale sia una buona cosa».


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