Friuli Venezia Giulia

Slovenia, approvata legge sul fine vita. Come funziona

20.07.2025 – 07.01 – Non c’è solo la Svizzera. Il Parlamento della Slovenia ha appena approvato una legge sul fine vita, con 50 voti favorevoli e 34 contrari. La proposta di legge consente al paziente una scelta informata su un’opzione di morte assistita, se ha una condizione patologica per la quale non vi è cura o se soffre un dolore fisico o uno stress psicologico intollerabile, o entrambe le condizioni. I pazienti dovranno esprimere le proprie intenzioni al dottore due volte, prima di poter fare una richiesta formale che il medico poi inoltrerà a una specifica commissione, assieme ad una propria opinione medica. La commissione poi incaricherà un medico indipendente di decidere le condizioni del proponente; e incaricherà uno psichiatra che valuti le condizioni del paziente, accertando che sia in grado di compiere una decisione autonoma. La morte avverrà con l’auto ingestione, da parte del paziente, della sostanza tramite via orale o iniezione; il personale sanitario, dagli infermieri, ai dottori, ai farmacisti, avrà l’opzione di rifiutare/ non partecipare alle operazioni previste per la morte assistita. Non si tratta pertanto né di un iter breve, nè facile; i controlli sono tanti e numerosi.
La legge entrerà in vigore dopo due settimane dalla sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, ma saranno necessari altri sei mesi prima che entri in vigore; un lasso di tempo molto lungo, ma necessario per mettere in atto tutte le procedure necessarie.

La legge in oggetto ha avuto un percorso travagliato: dapprima rifiutata dal parlamento nel 2024, era però tornata oggetto di discussione grazie al referendum, dove il 55% della popolazione aveva votato a favore della morte assistita. L’opposizione, in Slovenia, è piuttosto forte: gruppi cattolici e conservatori, va da sé; con l’enfasi, ripetuta anche in Friuli Venezia Giulia, sulle cure palliative; e alcune rappresentanze dei medici che hanno più volte dichiarato di non voler collaborare al fine vita, ritenendolo incompatibile con la propria professione.
Come vi era stato un referendum a favore del fine vita, ora un gruppo conservatore ha invece annunciato una raccolta firme per indire un secondo referendum per annullare la legge; dovranno dapprima raccogliere 2500 firme di cittadini sloveni e poi, nell’arco di due mesi, altre 40mila. L’evoluzione della situazione del fine vita in Slovenia dipenderà pertanto molto dagli andamenti della politica slovena, attualmente con un governo liberale.

[z.s.]




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