Skymetro, Genova non deve restituire i soldi spesi per la progettazione
Genova. Viste le premesse della vigilia – ovvero la nota istituzionalmente irrituale con cui il Mit ha ribadito che Genova perderà i 398 milioni destinati al progetto Skymetro perché il centrosinistra non vuole l’opera – l’incontro di questa mattina a Roma tra il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini e la sindaca di Genova Silvia Salis avrebbe potuto andare peggio.
Al vertice, cui hanno partecipato anche l’assessore al Bilancio e vicesindaco Alessandro Terrile, l’assessore ai Lavori pubblici Massimo Ferrante e alcuni tecnici del Mit è stato chiarito che Genova non dovrà restituire i soldi che la precedente amministrazione di centrodestra ha speso finora per la progettazione dello Skymetro, progettazione che – ricordiamo – ha avuto ben quattro stesure per rispondere alle varie eccezioni sollevate dallo stesso ministero attraverso il consiglio superiore dei lavori pubblici.
In una nota congiunta del Mit e del Comune di Genova, diramata subito dopo l’incontro, si legge: “Al centro del colloquio, cordiale e concreto, il tema del finanziamento per Skymetro e in generale sui dossier che interessano il capoluogo ligure“.
E ancora: “Preso atto che la giunta cittadina non intende realizzare l’opera, è stato affrontato il tema delle risorse già erogate, evidenziando che quelle già spese non dovranno essere restituite”. Non si tratta esattamente dei 19 milioni di euro già impegnati, ma di quelli effettivamente spesi dal Comune: il calcolo dovrà essere stilato nelle prossime settimane ma è verosimile che si aggiri poco al di sotto di quella cifra.
Il vicepremier Salvini ha confermato di “continuare a seguire con la massima attenzione i dossier che riguardano il capoluogo ligure, e per questo inviterà tutti i soggetti coinvolti a discutere di alcuni temi delicati come quelli delle grandi opere a partire dal tunnel subportuale“. Proprio ieri, sulla questione, si è aperto un nuovo nodo relativo agli extracosti che ha portato a uno scambio di interlocuzioni a distanza tra la sindaca Salis e l’ad di Aspi Giana.
Silvia Salis, si legge ancora nella nota, “esprime soddisfazione per l’incontro, ringrazia il ministro per la disponibilità e conferma la volontà del Comune di Genova di partecipare al prossimo avviso pubblico con un nuovo progetto per il trasporto pubblico dedicato alla Val Bisagno. Salis esprime anche soddisfazione per la volontà del ministro di organizzare un tavolo con Aspi e tutti i soggetti interessati al tunnel subportuale”.
La notizia dei milioni “risparmiati” è una vittoria solo parziale. Se da un lato, in questa fase non semplice per le casse comunali tra assestamento di bilancio e situazione delle partecipate, ogni risorsa economica messa in salvo è preziosissima, dall’altro si conferma – ma si era già capito – che se Genova vuole sperare di non rinunciare ai 398 milioni assegnati per lo Skymetro avrà come unica possibilità quella di partecipare al futuro bando.
In un precedente incontro con il Mit, l’8 luglio scorso, a Roma, cui avevano partecipato solo gli assessori Terrile e Ferrante, la richiesta avanzata dall’amministrazione comunale era stata di poter avere una proroga di almeno sei mesi rispetto alla scadenza di fine 2025 per la messa a gara di un progetto definitivo. La risposta era stata negativa. Inoltre era stato sottolineato dai tecnici del che i 398 milioni di euro stanziati erano vincolati esclusivamente a questo specifico intervento e non possono essere destinati ad altre opere.
In quell’incontro era anche stato evidenziato come, ad avviso degli uffici del ministero – e del viceministro Edoardo Rixi -, il definanziamento dell’opera avrebbe avuto come conseguente onere per il Comune di Genova la restituzione dei circa 19 milioni di euro impegnati negli ultimi tre anni per le quattro versioni progettuali poste in essere. Cosa è cambiato rispetto a un mese fa? Il Mit avrebbe raccolto il messaggio dell’amministrazione comunale per cui la progettazione regressa dello Skymetro potrebbe comunque essere considerata utile al fine della partecipazione al prossimo bando con un nuovo progetto.
Il progetto alternativo a quello dello Skymetro, secondo le indiscrezioni circolate in questi ultimi giorni, è assai ambizioso e contempla l’ipotesi di un prolungamento della metropolitana in Valbisagno fino a piazzale Parenzo, con due stazioni intermedie a Terralba e Marassi, tutto in sotterranea. La suggestione è oggetto di uno studio preliminare dei tecnici di Amt.