Sit-in davanti agli hotel e scontri: nel Regno Unito esplode la protesta anti-migranti
“Via i migranti”. “Arrivano qui solo uomini: dove sono donne e bambini?”. “Fermate le navi”. Clima incandescente in Inghilterra, nuove proteste contro l’immigrazione. A Londra, ma anche in altre città come Manchester e Newcastle, gli attivisti si sono radunati davanti agli hotel che ospitano richiedenti asilo, chiedendo la loro espulsione. Non sono mancati gli scontri: contestualmente sono stati organizzati cortei contro il razzismo e i gruppi sono venuti a contatto. Il bilancio è di 15 arresti – 9 solo nella capitale – ma è destinato a salire nei prossimi giorni.
Quella di sabato è stata una giornata di alta tensione a Londra. I manifestanti anti-immigrazione, muniti di bandiera della Gran Bretagna, si sono dati appuntamenti davanti al Thistle City Barbican Hotel, che ospita richiedenti asilo. “Feccia” e “La Gran Bretagna è piena” gli slogan scanditi chiedendo la chiusura dell’albergo. Come anticipato, gli attivisti anti-razzismo – sostenuti anche da Jeremy Corbyn – sono intervenuti ed è stata necessaria l’azione della polizia per evitare il peggio.
Altra città diventata teatro di proteste è Epping, alla periferia della capitale. Lì un migrante è stato accusato di violenza sessuale. Il capitolo sicurezza è centrale in questa ondata di contestazione: i richiedenti asilo – tutti giovani uomini arrivati nel Paese su gommoni attraverso la Manica – metterebbero a rischio l’incolumità di donne e ragazze, secondo i critici. In alcuni casi le manifestazioni sono state macchiate dall’intervento di gruppi di estrema destra, che hanno causato scontri con le forze dell’ordine. A Newcastle la protesta si è tenuta davanti al New Bridge Hotel: bilancio di 4 arresti.
Vietato abbassare la guardia, il monito delle autorità, a un anno dalle rivolte anti-migranti che sconvolsero Inghilterra e Irlanda del Nord, dove folle di persone presero d’assalto hotel, moschee e stazioni di polizia.
Tumulti legati all’uccisione di tre ragazze durante una lezione di danza nella città di Southport: l’aggressore – Axel Rudakubana, un diciassettenne di origini ruandesi ma nato nel Regno Unito – venne indicato in rete come un migrante appena arrivato.
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