Abruzzo

Sisma L'Aquila: la fiaccolata nel segno della memoria

FOTO

(ANSA) – L’AQUILA, 05 APR – “Fare memoria è l’unica cosa che
ci rimane”. Gli occhi e la voce flebile tradiscono un dolore che
dopo 14 anni è sempre lo stesso: nulla è cambiato da quella
notte in cui Alessandra Bortoletti provò invano a chiamare sua
sorella Daniela, all’epoca 21enne, dopo la scossa delle 3.32.
   
Stasera Daniela, originaria di Torre dei Passeri (Pescara) è
ricordata tra le 309 vittime del sisma e la sua foto compare ora
in uno dei grandi cartelli che sfilano, anno dopo anno, nella
fiaccolata della memoria.
   
“Ci ritroviamo qui e per me è come se fosse la prima volta –
dice Alessandra – avremmo voluto raccontare una storia diversa,
mi sarebbe piaciuto dirvi altre cose, tipo giustizia è stata
fatta ma non è così”.
   
L’esigenza di fare memoria e chiedere giustizia continua a
spingere persone ad aggregarsi alla fiaccolata lungo via XX
Settembre, anche se la partecipazione è un po’ scesa rispetto
agli anni precedenti alla pandemia. Ad accendere il braciere
simbolo, posto nel Parco della Memoria di piazzale Paoli, sono
state chiamate Cansu Sonmez, ricercatrice turca, dottoranda al
Gran Sasso Science Institute dell’Aquila e Rasha Youssef,
siriana, ingegnere chimico industriale, che lavora da diversi
anni nel capoluogo, con collaborazioni anche in ateneo. Le luci
hanno riscaldato la fredda notte di via XX Settembre anche per
Siria e Turchia colpite dal terremoto del 6 febbraio scorso.
   
Anche per questo motivo, all’iniziativa ha partecipato Hasan
Enes Mabocoglu, in rappresentanza dell’ambasciata turca. “Quello
che è successo nel nostro Paese è devastante – ha detto – la mia
presenza è il segnale di un ponte di solidarietà tra la Turchia
e l’Italia, L’Aquila in particolare, la cui comunità ha vissuto
un dolore analogo a quello che stiamo vivendo”.
   
Poco più avanti il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi.
   
“Viviamo la serata del ricordo delle 309 vittime – ha detto – e
di tutto il cammino faticoso fatto per riconquistare una città
normale, in grado di essere attrattiva, viva, in grado di poter
ripartire da quello che aveva interrotto nella notte del 6
aprile”. Presenti anche comitati vittime di altri grandi
tragedie italiane come Rigopiano e San Giuliano di Puglia.
   
(ANSA).
   


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