Siria, liberato da un carcere di Assad il 29enne statunitense Travis Timmerman: inizialmente era stato scambiato per il reporter Austin Tice
È stato trovato da alcuni cittadini siriani mentre vagava a piedi nudi a sud di Damasco: pochi giorni prima due uomini armati di AK-47 lo avevano liberato dalla sua cella in un carcere di Bashar al-Assad, sfondando la porta con un martello. Immediato l’annuncio dei media siriani e di al-Jazeera: “Il giornalista statunitense Austin Tice è stato liberato”. Poche ore dopo però la notizia viene rettificata: c’è stato un errore di identificazione. L’uomo è sì un cittadino Usa ma non si tratta del reporter 43enne americano rapito dalle forze del regime nel 2012.
L’uomo è, invece, il 29enne Travis Timmerman. Originario del Missouri, ha detto di essere un turista e risultava disperso in Ungheria dal giugno scorso. Alla Cbs ha dichiarato di essere stato in prigione per circa sette mesi e di essere stato arrestato al suo arrivo in Siria, dove era giunto dopo aver trascorso un mese in Libano. Dopo essere uscito dal carcere, insieme a molti altri, l’americano ha detto che era intenzionato a raggiungere la Giordania. Ma Nbc nota che Timmerman ha risposto “sto bene qui” a un uomo che gli diceva che lo avrebbe portato in salvo sotto la custodia americana. In ogni modo “non ha ancora realizzato pienamente di essere libero” e ha ”ancora paura”, ha affermato. All’Nbc, Timmerman ha raccontato di essere “un pellegrino” che è entrato in Siria “a piedi” e ha dichiarato di essere stato “trattato bene” in carcere. “Mi sento bene. Mi hanno dato da mangiare e da bere, quindi mi sento bene”, ha aggiunto all’emittente Al-Arabiya. L’ultimo contatto dell’uomo con la sua famiglia risale a tre settimane fa quando, ha spiegato lui stesso, aveva potuto utilizzare un telefono mentre era in carcere.
La conferma della sua liberazione è arrivata subito dopo anche dalla nuova leadership siriana che ha anche aggiunto di essere pronta a collaborare con Washington per cercare gli americani scomparsi sotto il regime dell’ex presidente Bashar al-Assad. Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha detto che gli Stati Uniti stanno lavorando per “riportare a casa” Timmerman, sottolineando comunque di “non aver potuto fornire dettagli su cosa sia successo esattamente“.
Nonostante l’illusione iniziale – dovuta all’errore di identificazione – rimane invece avvolta nel mistero la sorte del giornalista Austin Tice. Lunedì il presidente Usa, Joe Biden, aveva detto di ritenere che il reporter freelance sia ancora vivo: “Pensiamo di poterlo riportare indietro, ma non ne abbiamo ancora prove dirette – ha sottolineato il Biden – dobbiamo identificare il luogo in cui si trova”. Martedì il portavoce del dipartimento di Stato americano, Matthew Miller, in un briefing con la stampa ha reso noto che gli Usa hanno “avvertito Tahrir al-Sham (Hts) che Austin Tice è la nostra priorità e abbiamo chiesto il loro aiuto per trovarlo”. Il giornalista, oggi 43enne, è scomparso in Siria più di 12 anni fa ma il regime di Assad ha sempre negato che fosse da loro detenuto. I nuovi leader siriani, comunque, affermano che “sono in corso le ricerche” per trovarlo.
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