Simone Marchetti, l’editoriale del direttore: Il posto del disordine
L’editoriale del Direttore Simone Marchetti è pubblicato sul numero 47 di Vanity Fair in edicola fino al 19 novembre 2024.
Ci sono momenti in cui invece di capire bisogna imparare a vivere nel disordine. È un compito difficile perché mette in discussione le certezze che abbiamo e perché ci pone in uno stato di attesa, di domande e di dubbi. Un saggio del secolo scorso ne parla approfonditamente: si chiama Il posto del disordine, è stato scritto dal sociologo francese Raymond Boudon e funziona ancora come un avvertimento. Ovvero: in momenti di grande cambiamento, meglio rinunciare a leggi universali date per consolidate per imparare invece a convivere con altri quesiti e quindi, forse, con altre soluzioni.
La vittoria di Donald Trump in America, la difficile situazione delle guerre in Ucraina e nel Medioriente, le tensioni viste nelle tifoserie presenti ad Amsterdam, i fatti drammatici delle sparatorie tra minorenni a Napoli, la grande crisi della Germania, lo scontro aspro in Italia tra governo e magistratura, l’irrisolta questione dell’inflazione e della stagnazione dei salari italiani, da anni fermi al palo… Sono tante le questioni sul tavolo che ci impongono un orizzonte dominato dal caos e dal disordine, qualcosa che infrange tutto ciò che pensiamo di sapere.
Questo numero di Vanity Fair prova a fare i conti con questo senso di confusione non cercando risposte ma addentrandosi senza paura nelle questioni irrisolte. I nostri editorialisti analizzano, tra le altre, la situazione politica ed economica in Germania, la svolta anti progressista della Silicon Valley e la paura e la conseguente punizione del dissenso. La nostra cover story ricostruisce la parabola di un’attrice popolarissima, Serena Rossi, proveniente da quegli stessi quartieri di Napoli che oggi sono diventati teatro di morte e di sparatorie. Nello speciale sulla sostenibilità facciamo il punto sulla nuova Cop29, la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, in un momento in cui Donald Trump li nega minacciando di fare pericolosi passi indietro rispetto all’agenda già fissata. E uno scrittore francese che ammiriamo molto, Édouard Louis, spiega come le battaglie non finiscano mai e perché il caos sia un compagno inseparabile delle nostre vite.
Vi consiglio di leggere le prossime pagine provando a raccogliere ispirazioni e idee. Lo ripeto: non troverete risposte ma solo altre domande. Spero vi aiutino ancora di più a vivere nel posto del disordine, un luogo in cui ci avventureremo per molto tempo.
Buona lettura
Simone Marchetti
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