Simona Ventura e l’adozione di Caterina: «È mia figlia a tutti gli effetti»
Era l’estate del 2006 quando gli occhi di Simona Ventura incontrarono per la prima volta quelli della piccola Caterina. Aveva appena «un mese e mezzo» ed era stata lasciata in una casa famiglia perché i genitori «non potevano prendersene cura». In quel momento, nella testa della presentatrice, è scattato qualcosa: «Ho avuto subito la consapevolezza che quella bambina aveva bisogno di noi. Il destino ha voluto che le nostre strade si incrociassero».
A quasi diciannove anni da quel magico incontro, la conduttrice ripercorre la storia – tenuta giustamente a lungo lontano dai riflettori – dell’adozione della sua Caterina. «Il suo arrivo in famiglia è stato un inaspettato regalo della vita, che ha messo a posto tantissime cose», rivela SuperSimo al settimanale F, ricordando come nella sua testa, in quel periodo, ci fosse «la voglia di crescere i due figli – Giacomo e Niccolò – nel migliore dei modi».
Chiusa nel 2004 la storia con l’ex calciatore Simone Bettarini, prese Caterina in affidamento da single. «Non sono stata lì a chiedermi se poi sarebbe rimasta con noi o no: io intanto c’ero e l’avrei aiutata a fare un pezzo di vita insieme. Un gesto d’amore e basta», sottolinea ancora la presentatrice, che lo scorso luglio ha sposato in seconde nozze il giornalista Giovanni Terzi, con il quale ha una relazione dal 2018 e che a sua volta ha due figli.
L’affidamento è stato poi rinnovato per otto anni: «Dal 2014, grazie all’adozione speciale, porta il mio cognome ed è mia figlia a tutti gli effetti», e con gli stessi diritti degli altri due biologici. «L’iter è stato lungo e faticoso, ma non abbiamo mai mollato». Il tema è di estrema attualità visto che nei giorni scorsi la Corte Costituzionale ha aperto anche ai single la possibilità di richiedere dall’Italia l’adozioni di minori stranieri.
«Io ho percorso l’iter della adozione speciale perché ne avevo i requisiti, la bambina infatti era già mia parente di secondo grado», ha spiegato in passato Ventura, che all’epoca appunto era single. «Ovviamente ci voleva il benestare dei genitori naturali, che è arrivato. Devo ringraziarli perché, potendo rifiutare, hanno firmato per la sua adozione. Caterina non ha mai perso il filo del legame con loro: una cosa complicata ma possibile e bella».
Tra l’altro la conduttrice – che ha dichiarato di voler «restituire» un po’ della fortuna che ha avuto ogni qualvolta le si presenti l’occasione – ha raccontato piano piano la verità a Caterina, fin da quando era piccola. «Siccome sono un personaggio pubblico, c’era il rischio che venisse a sapere tutto in altro modo. Aveva quattro anni, le ho spiegato che era una bambina fortunata perché aveva ben due mamme. E lei, per fortuna, non ha mai avuto un momento di crisi».
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