Silvia Salis, subito una “operazione verità” sulle casse di Comune di Genova e partecipate
Genova. “Sto pensando di tenere la delega allo Sport”. Silvia Salis in queste ore sta ragionando sulla giunta. La neo sindaca, aveva parlato di “due settimane” ma azzarda: “Potremmo anche essere più veloci, niente nomi ma sarà una giunta politica, anche i tecnici dovranno avere un profilo politico, e sarà forte perché dovremo toccare temi che la destra non ha neppure sfiorato”.
In una lunga intervista nella redazione di Genova24 Silvia Salis spiega che, al di là delle prime pratiche sulla scrivania, e subito dopo la definizione della squadra, sarà immediatamente necessaria un’operazione verità.
“Servirà un momento di approfondimento trasparente sullo stato reale di quello che prendo in eredità, la condizione economica del Comune, renderemo pubblici i bilanci delle partecipate per avere chiaro da dove partire, tenendo ferma la tutela dei lavoratori e il mantenimento in mano pubblica”. Intanto Matteo Salvini le invia un messaggio per augurarle buon lavoro e il Times parla di lei come la martellista che ha sconfitto Giorgia Meloni a Genova.

Ancora non è entrata ufficialmente in carica – la proclamazione avverrà con ogni probabilità questo venerdì 30 maggio – e il figlio Eugenio, racconta Salis, sta giusto imparando a dire “sindaca” ma ci sono già alcuni di dossier “indigesti” che la neo prima cittadina dovrà affrontare e ci sono alcune partite su cui dovrà domandarsi se avrà senso mandare tutto all’aria o cercare quanto meno di migliorarle .
I dossier “indigesti”, da Skymetro a funivia passando per Palasport e crematorio
“E’ normale, succede a ogni cambio di amministrazione, ma su alcuni progetti non avremo esitazioni”. Uno di questi è lo Skymetro – “così come lo hanno progettato non lo faremo” (domani Genova24 pubblicherà un articolo di approfondimento proprio su questo tema) – e l’altro è la funivia – “i piloni nel mezzo del Lagaccio io non li metto”.

Ma ci sono altre questioni che la candidata vincente del centrosinistra avrebbe preferito non trovarsi come lascito. Dal piano del Commercio e quello del Verde (“Queste cose si fanno all’inizio di un mandato, non l’ultima settimana”), alla realizzazione della Rotonda di Carignano, al nuovo forno crematorio passando per l’acquisto del Palasport. Il rogito avrebbe dovuto essere firmato la settimana scorsa dall’amministrazione Piciocchi ma la firma dal notaio è stata rinviata al 3 giugno. C’è chi l’ha definita una polpetta avvelenata. Lei si limita a dire: “Un’operazione che non condivido dal punto di vista economico ma che ci troveremo a dover firmare, l’arena sportiva è pronta e serve alla città”. Pragmaticità, la parola d’ordine di Silvia Salis, in questo e altri frangenti.
Pragmaticità, il mantra per la coalizione: “Serve una giunta politica”
Pragmaticità è il mantra che Salis sta ripetendo nelle conferenze stampa e quindi indirettamente agli alleati anche per la definizione della sua giunta. “In questi tre mesi ho frequentato molte persone e mi sono fatta un’idea delle competenze e delle caratteristiche e di questo farò tesoro, la giunta sarà politica perché la tenuta della giunta è innanzitutto una tenuta politica, poi potrà esserci qualche assessore tecnico ma non potranno essere troppi”.
E qui le due facce della medaglia del campo progressista: “Il campo progressista ha moltissime competenze al suo interno, e in questo ci differenziamo molto dal centrodestra, ma ci sono anche forti ideologie, si tratta di trovare una sintesi, si tratta di fare un passo indietro in nome del raggiungimento degli obiettivi”. Da ex atleta professionista, e da quasi-ex vicepresidente del Coni, sorride a chi le chiede se terrà la delega allo Sport: “Sì, ci sto pensando”.
Salis “amara”: la preoccupazione per gli attacchi personali, l’ipotesi querele
A Genova24, Silvia Salis, in questi giorni di grandi soddisfazioni, ha parlato anche di paure: “Un impegno politico di questo livello coinvolge tutta la famiglia e gli attacchi non sono solo per te, sono subiti anche da chi ti ama e questa è una scelta che si fa solo con coraggio e con la voglia di fare bene per la tua città, penso a mia madre, mio marito in primo piano, mio figlio che ha un anno, a mia sorella, a tutta la sua famiglia. Ci sono state delle conversazioni meravigliose con mia nonna in cui le ho dovuto spiegare che se Farfallina32 dice una cosa non è che io le devo rispondere…”.
Ma sugli attacchi sul piano personale subiti in campagna elettorale, tra testate giornalistiche di area e figure politiche anche istituzionali, non nasconde di avere intenzione di andare fino in fondo, e non esclude querele: “Sto valutando con i miei avvocati una serie di azioni”.
Finanziamento della campagna elettorale: “Un mix di privati e partiti”
“Ci sarà la massima trasparenza su quelle che sono state le risorse della campagna elettorale, ci sono state persone di altissimo profilo che se ne sono occupate e anche se non mi sono interessata direttamente a ogni aspetto ho chiesto che ci fosse la massima attenzione del rispetto delle regole”. Così Silvia Salis ha risposto alle domande di Genova24 in merito al finanziamento della campagna elettorale sicuramente onerosa: “Entrando nello specifico abbiamo avuto un mix di privati e partiti, ma anche raccolte popolari e anche risorse della mia famiglia, ma ci sarà la massima trasparenza, non vengo da gruppi d’interesse”.
Crack e altre droghe, la “nuova” emergenza per cui non bastano le telecamere
La redazione di Genova24 è affacciata sui vicoli del centro storico. E’ anche da qui che, talvolta, ci è capita di osservare scene di degrado legate, spesso al mondo dello spaccio. Quello delle tossicodipendenze è un problema che negli ultimi anni è tornato a livelli preoccupanti, a partire dal consumo di crack ed eroina. Abbiamo chiesto a Silvia Salis se lo consideri un tema prioritario.
“Bisogna dire chiaramente una cosa – afferma la sindaca – è dimostrato da quello che accade in ogni città del mondo che un approccio repressivo non produce alcun risultato, ovvio che siamo al fianco delle forze dell’ordine nella lotta alla criminalità e ovvio che le telecamere hanno una funzione importantissima dal punto di vista investigativo, ma il valore di deterrenza è zero, l’emergenza delle dipendenze, perché di emergenza stiamo parlando, si può contrastare solo con un aumento dei presidi sociali, con l’ingresso dell’amministrazione nella comprensione delle cause del malessere, con la creazione di alternative, lavoro e percorsi di reinserimento per questi giovani e non solo, e non si può pensare che se ne occupi solo l’assessorato alla Sicurezza, ci sono almeno cinque assessorati coinvolti in maniera trasversale”.
Cultura, centri sociali, festa della bandiera: “Dialogare senza ideologie”
Si è parlato anche di cultura (a proposito, l’assegnazione di questo assessorato potrebbe essere uno dei nodi della composizione della giunta) con Silvia Salis che non ha intenzione di fare tabula rasa di quanto costruito a Genova negli ultimi anni ma di riformarlo profondamente.
Quindi “non elimineremo la festa della bandiera, con tutto quello che è stato speso…” ironizza “ma pensiamo a una cultura diffusa che non sia solo grandi eventi in centro città, dobbiamo valorizzare la rete di musei e biblioteche, far vivere i quartieri decentrati, dare vita a iniziative che riportino Genova al centro in maniera innovativa”.
E poi sui centri sociali, in una città dove sono stati quasi tutti smantellati o depotenziati: “Dico che chiunque possa offrire una gestione degli spazi che sia produttiva, chiunque avrà un rapporto costruttivo e collaborativo con l’amministrazione, è benvenuto, il Comune deve tornare a parlare di spazi culturali e farlo in un modo non ideologico”.
(L’intervista è stata realizzata da Andrea Barsanti, Katia Bonchi, Fabio Canessa, Nicola Giordanella e Giulia Mietta)