Molise

Siglato l’accordo con i medici di base, il plauso dei sindacati di categoria: “Data storica” | isNews

Fimmg: “Una vera e propria rivoluzione, realizzata grazie una proficua interlocuzione di altissimo livello tecnico con la Struttura Commissariale”. Snami: “Meno guardie mediche e più Case di Comunità, meno burocrazia e più autonomia”


CAMPOBASSO-ISERNIA. Dopo quasi 20 anni la Regione Molise, tra le prime in Italia, ha sottoscritto il nuovo Accordo Integrativo Regionale per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale (in attuazione dell’Accordo Collettivo Nazionale del 4 aprile 2024 e dell’art. 8 del D.Lgs. 502/1992”.

“Come Fimmg, sindacato che a livello nazionale rappresenta oltre il 60% della categoria, siamo convinti che attraverso questo nuovo contratto la nostra regione potrà diventare un modello nazionale di integrazione dei Medici di Medicina Generale nelle Case di Comunità e nell’utilizzo delle nuove tecnologie digitali – commentano dalla Federazione italiana medici di famiglia – Una vera e propria rivoluzione, realizzata grazie una proficua interlocuzione di altissimo livello tecnico con la Struttura Commissariale diretta dal dottor Marco Bonamico ed il dottor Ulisse Di Giacomo e con il Direttore Generale Salute dottoressa Lolita Gallo, i quali hanno realizzato un’opera magistrale di sintesi tra il modello organizzativo ed il contratto di lavoro dei professionisti”.

“Un cambiamento atteso quasi 20 anni (l’ultimo accordo risale al 2007), che auspichiamo – continua la nota di Fimmg – consentirà di attrarre giovani professionisti nella medicina di famiglia regionale, anche per affrontare al meglio la fase di crisi del personale in arrivo, dovuta ai massicci pensionamenti dei prossimi anni. Finalmente si volta pagina rispetto il paradigma del medico singolo, disconnesso dal resto del servizio sanitario regionale, grazie all’attivazione delle Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) che metteranno in rete tutti i Medici di Famiglia ed i pazienti, a partire dalle 13 Case di Comunità fino agli studi nei piccoli comuni, integrando anche il nuovo servizio di Continuità Assistenziale, che abbiamo chiesto con forza di riprogettare, in quanto insistere ancora su un impianto anacronistico ed inefficiente come quello dell’ex-Guardia Medica sarebbe stato uno spreco immane di risorse umane e materiali”.

“È fondamentale, per garantire che il servizio continui ad esistere, ridistribuire i medici in modo razionale e conforme alla normativa vigente. Come sindacato e come categoria siamo entusiasti ed orgogliosi di aver fatto la nostra parte insieme alla regione, nell’obiettivo di rendere il sistema di Cure Primarie molisano di nuovo attrattivo, e siamo certi che questa riforma godrà di un forte, convinto e trasversale sostegno politico, perché la riforma della Medicina Generale molisana non è un tema di destra o sinistra, di commissariamento della sanità o di piano di rientro, ma è un patrimonio di tutti i cittadini, che hanno il diritto di avere un livello essenziale di assistenza medico-generalistica maggiormente appropriato, efficiente, efficace e moderno, che tenga conto dei dati aggiornati e delle nuove dinamiche demografiche”, chiosano da Fimmg.

“Una data storica per la sanità molisana. Dopo quasi vent’anni è stato finalmente siglato un nuovo accordo integrativo tra Regione e sindacati destinato a rivoluzionare la medicina del territorio”. Così invece il Sindacato nazionale autonomo dei medici Molise a commento del documento che “colma un ritardo accumulato nel tempo rispetto a molte altre regioni”, ma non solo. Lo riporta Ansa: “Diventiamo una delle poche realtà italiane a dotarsi di un accordo integrativo moderno, capace di ridisegnare in profondità l’architettura della sanità territoriale e di avviare una nuova stagione per la medicina di prossimità. Meno guardie mediche e più Case di Comunità – osserva il sindacato – meno burocrazia e più autonomia, tutele rafforzate per la medicina penitenziaria e importanti miglioramenti per tutti i professionisti, sia a ciclo di scelta che a quota oraria. È un accordo che valorizza il merito, restituisce dignità alla professione e, soprattutto, offre nuove motivazioni ai giovani medici, spingendoli a investire con fiducia nel futuro della medicina generale”.


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