Siccità, Confagricoltura: «La Basilicata è in ginocchio»
Confagricoltura sulla siccità in Basilicata: «Emergenza idrica una piaga cronica, assordante silenzio delle istituzioni». «L’apertura dei rubinetti verso altri territori è paradossale»
«La Basilicata è in ginocchio, stremata da mesi di una crisi idrica che, da emergenza, è diventata una piaga cronica, con conseguenze devastanti per il comparto agricolo e zootecnico. Nonostante i ripetuti appelli di Confagricoltura e i segnali di disagio che provengono da ogni angolo della regione, la risposta delle istituzioni si riduce a un assordante silenzio, lasciando gli operatori del settore in una situazione insostenibile». È quanto scrive in una nota Confagricoltura Basilicata.
L’APERTURA DEI RUBINETTI VERSO ALTRI TERRITORI E’ PARADOSSALE
«È paradossale – continua poi la nota – assistere all’apertura dei rubinetti verso altri territori, come la provincia di Taranto, mentre in Basilicata le prenotazioni idriche per le colture autunno vernine sono bloccate e la zootecnia è ferma all’ultima restrittiva disposizione del Consorzio di Bonifica.
L’intervento a favore di Taranto è giustificato con un “risparmio della risorsa idrica” in Basilicata, ma si tratta di un risparmio fatto a scapito degli imprenditori agricoli negandogli una risorsa che poteva alleviare le sofferenze e probabilmente il risparmio è dovuto a una gestione non virtuosa e a soluzioni tecnico gestionali improvvisate a sentimento».
Il vero nodo della questione «infatti, risiede anche nell’incredibile quantità (non si riesce ad avere un dato concordante ) di perdite delle condotte idriche regionali, un dato allarmante già evidenziato in una risoluzione approvata dal Consiglio regionale lo scorso 13 maggio. Un problema infrastrutturale grave, che evidenzia la vetustà e la scarsa manutenzione della rete, e che vanifica ogni tentativo di una gestione oculata della risorsa che si sposa con una inadeguata organizzazione, altre emergenze in anni passati con minori disponibilità di risorsa idrica hanno procurato danni minori perché l’acqua è stata gestita meglio».
“QUESTA GESTIONE DEVE ESSERE COMMISSARIATA URGENTEMENTE”
Un settore definito, nella nota «in agonia: con danni economici e disperazione diffusa».
La drammaticità della situazione «è palpabile: i comitati spontanei nascono, gli amministratori locali si riuniscono, ma l’unica “risposta” che giunge è un generico invito a “darci un metodo”. È tempo di assumersi le responsabilità. Questa gestione deve essere commissariata urgentemente.
Forse è davvero giunto il momento che qualcuno si assuma finalmente la responsabilità di questa catastrofe. Cosa serve ancora perché la crisi idrica in Basilicata sia trattata con la serietà che merita?
Forse – conclude la nota – è il momento che il Presidente Bardi prenda provvedimenti». Il problema posto dagli agricoltori sta ancora una volta nel fatto che in queste condizioni, oltre alla sofferenza delle colture, è impossibile programmare: tra non molto infatti andrebbero acquistate le piantine per produrre frutti per l’industria della trasformazione: «Ma come si può fare pianificazione in questa situazione?», si chiede Confagricoltura Basilicata. «Il mese di giugno è stato terribile per gli agricoltori spiega il presidente Francesco Paolo Battifarano – non possiamo aspettare che arrivi il disastro completo, è tempo di affrontare le situazioni. Sui lavori si poteva fare di più. E si poteva fare prima».
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