Siamo convinti che sia vivo, il rilevatore ha trasmesso diverse posizioni

La speranza che Marco Di Marcello sia vivo è fortissima. Sono ore di attesa per le sorti dell’alpinista di Castellato (Teramo) disperso in Nepal nel tentativo di scalata al Dolma Khang.
Nella frazione di Villa Zaccheo si alternano momenti di euforia, legati all’arrivo degli aggiornamenti della posizione dal rilevatore che Marco indossa, e da altri di profonda amarezza, al pensiero che il loro congiunto sia in condizioni climatiche estreme, forse ferito o allo stremo delle forze.
“Questa notte Marco ha fatto le bizze – dichiara il fratello Gianni all’Ansa -. Sono sicuro che abbia messo il rilevatore in richiesta di soccorso, perché ha trasmesso diverse posizioni e con un frequenza più breve di aggiornamenti. Vediamo che si sposta in continuazione, lo ha fatto in salita di quota e a una distanza di 500 metri da dove era in precedenza: poi torna indietro e noi crediamo che abbia trovato un cunicolo, abbia scavato una specie di riparo, almeno questa è la nostra speranza, dove raccogliersi per affrontare temperature e notte. Siamo sicuri che lui è forte, Marco – continua a ripetere – ce la farà”.
Sono 7 i cittadini italiani dispersi in Nepal fra cui l’abruzzese Marco Di Marcello e l’altoatesino Markus Kirchler, entrambi rimasti coinvolti nella valanga sullo Yalung Ri, costata la vita al 41enne Paolo Cocco, di Fara San Martino. Il suo corpo è stato recuperato nelle scorse ore.
Nella mattinata di mercoledì 5 novembre, il console generale d’Italia a Calcutta, competente per il Nepal, è giunto a Kathmandu per un coordinamento diretto con le autorità nepalesi e con i gruppi di ricerca, in stretto raccordo con la Farnesina.
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