Marche

«Siamo a un punto di non ritorno»

PESARO La pioggia incessante mette in ginocchio il Campus scolastico che finisce allagato. L’edificio, inaugurato nel 1984, sembra non avere più molte difese per ostruire il passaggio dell’acqua all’interno degli ambienti e delle aule scolastiche.

Il problema riguarda tutti gli edifici del Campus che ospitano gli istituti scolastici, partendo dai due istituti tecnici Bramante-Genga, fino ai due licei, lo scientifico Marconi e il classico Mamiani. 

«La nostra priorità»

«Il Campus scolastico – ha affermato Marco Domenicucci, direttore generale della Provincia di Pesaro e Urbino – è una nostra priorità.

Siamo al corrente del fatto che ha bisogno di una ristrutturazione di un certo rilievo e consistenza e ci stiamo attivando per reperire fondi e risorse per intervenire in modo da risolvere i problemi». Se da una parte il liceo classico Mamiani ha un paio di classe con infiltrazioni, di cui si era già al corrente, e la palestra in cui entra acqua, all’interno dello scientifico piove in numerosi punti della scuola, con secchi e stracci ben visibili dai video rilanciati sui socual dagli studenti. Al Bramante dove si stavano riparando due infiltrazioni, attraverso una laboriosa opera manutentiva di rimozione dei pannelli solari, la pioggia è andata ad aggravare una situazione già problematica: «Siamo ad un punto di non ritorno per il Campus – spiega il dirigente che si occupa dell’edilizia scolastica in Provincia Maurizio Bartoli – tutti gli interventi tampone che abbiamo fatto negli ultimi anni sembrano essere inutili. Per quanti siano gli interventi rilevanti e per quanti soldi continuiamo a spendere non si vedono i risultati. Devo dire che fino a qualche anno fa le cose sembravano migliori e i tamponi funzionavano, ma adesso sembra proprio che la struttura nel su complesso non regga. Il problema – aggiunge – è radicale e sarà necessario fare una scelta radicale, capire come intervenire perché oggi quando chiudi una falla da una parte si apre dall’altra».

La manutenzione

Si parla approssimativamente di interventi di manutenzione che costano mediamente 200mila euro l’anno ma che non sembrano essere risolutivi: «Gi infissi non sono più recuperabili – sottolinea Bartoli – il vetrocemento non è più recuperabile, insomma, la struttura non regge e riparazioni e manutenzioni non sono più una strada percorribile. È necessario che pensiamo ad altri tipi di interventi perché è giusto che gli studenti utilizzino aule e laboratori decorosi. Il campus è formato da edifici molto rigidi e molto complessi proprio strutturalmente al punto che non è sufficiente cambiare una finestra».

Il sottopasso inondato

I problemi, però sono anche al di fuori della scuola con il sottopasso di via Solferino, che si è allagato, ma soltanto perché è andata via la luce un istante e le pompe idrauliche non si sono attivate. Di conseguenza, con la quantità di pioggia venuta giù per tutta la notte e buona parte della giornata, senza pompe funzionanti, il sottopasso è diventato inagibile. Rimanendo sulle scuole, sembrano reggere molto meglio gli istituti storici del centro, sicuramente con qualche problema, ma risolvibili con la semplice manutenzione. Anche al Mengaroni problemi con le pompe, si allaga il sotterraneo: «C’è stato quel lampo mostruoso nel pomeriggio di martedì – spiega la dirigente scolastica Serena Perugini – che è caduto proprio in centro, qui vicino e ha mandato in tilt la pompa elettrica, ma niente di grave, le lezioni sono proseguite senza problemi, a parte qualche piccolo disagio per alcune infiltrazioni che erano già sotto controllo e che sono dovute agli infissi. Ma so che entro dicembre saranno sistemati». Per il resto della città, la quantità d’acqua piovuta ha provocato disagi già dalla notte con decine di interventi richiesti ai Vigili del Fuoco. Gli interventi si moltiplicavano soprattutto nella mattinata e riguardavano particolarmente la caduta di alberi e rami sulla strada lungo la costa tra Pesaro e Fano. Tante segnalazioni anche per la Polizia locale per zone o strade e sottopassi allagati, senza registrare, però, alcuna chiusura. Problemi e criticità sono stati segnalati in via Milano e la zona della Torraccia e strada Montefeltro. Timori anche per la zona della scuola di Villa Caprile, che nell’ultima bomba d’acqua del 20 agosto era franata trasportando fango sulla statale adriatica e sulle abitazioni più a valle. 

Preoccupazioni

Le preoccupazioni riguardavano dei possibili smottamenti che erano stati avvistati, ma per fortuna si sono fermati. Ieri pomeriggio un po’ di tregua, poi in serata è ricominciato a piovere. «Verificato il tipo di allerta previsto per le prossime ore – ha spiegato il sindaco Andrea Biancani – si è comunque deciso di lasciare per oggi aperte le scuole ma nel caso di ulteriori sviluppi o di un peggioramento, comunicheremo le nuove disposizioni nei canali ufficiali del Comune Telegram, Facebook e Istagram». Analoga decisione è stata presa a Fano, mentre il sindaco di Mondolfo ha deciso la chiusura odierna delle scuole per la zona di Marotta nord.




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