Abruzzo

Si tagliano solo i nastri, ma si resta senza regole


Fratelli d’Italia torna all’attacco su piazza San Giustino riportando l’attenzione sul regolamento che ne disciplina l’utilizzo.

“A fine settembre, Ferrara e i suoi, con un’enfasi riconducibile solo all’allunaggio o all’apertura del canale di Suez, hanno comunicato alla cittadinanza la fine dei lavori su piazza San Giustino. L’opera – commentano dal partito di minoranza – non è figlia del lavoro del centro sinistra, è stata inaugurata in modo piuttosto bizzarro, con all’incirca una decina di tagli di nastri, probabilmente frutto della necessità di mantenere i precari equilibri politici di una maggioranza sgangherata e in preda alla smodata (forse patologica) esigenza che molti hanno di apparire. Portata a termine la principale attività, la propaganda, il centrosinistra ha dimenticato di fare i conti con le regole. Infatti, l’utilizzo della piazza dovrebbe essere disciplinato da un regolamento, atto questo che, in fretta e furia, la giunta ha rimesso alla competenza del consiglio il giorno prima della famigerata inaugurazione. Da quel momento, zelanti attori della maggioranza, primo fra tutti il presidente della Commissione lavori pubblici, Vincenzo Ginefra, si sono affrettati a convocare commissioni su commissioni per la definizione del provvedimento”.

“Il regolamento per l’utilizzo della piazza era ritenuto così importante che – ricorda il consigliere comunale di Fratelli d’Italia Giuseppe Giampietro – in una seduta imbarazzante del 9 ottobre, è stata convocata una riunione congiunta di ben 4 commissioni. A quell’incontro ne sono seguiti altri tre della sola commissione lavori pubblici presieduta da Ginefra, il cui esito è sotto gli occhi di tutti: il nulla assoluto, un investimento di denaro pubblico che ad oggi non ha prodotto assolutamente niente, soprattutto se si pensa che l’atto, con buona probabilità, necessita di ulteriori modifiche”.

FdI rimarca come nel frattempo in piazza non siano disciplinate le principali tipologie di azioni che dovrebbero tenersi, come l’accesso dei cortei funebri, dei matrimoni, dei mezzi di sicurezza che si recano presso il tribunale, dei mezzi per il carico e scarico delle merci. “Mi auguro – continua Giuseppe Giampietro – che siano in grado di portare almeno una cosa delle tante annunciate, a termine, magari con meno enfasi e maggiore concretezza”.


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