Mondo

“Si rifiutava di usare i pronomi giusti”. Agente licenziato in tronco in Scozia

Dopo 10 anni passati nell’esercito britannico, l’ultima cosa che David Toshack si aspettava era di vedersi licenziare ancora prima di entrare in servizio. L’ex veterano del Royal Army è stato licenziato in tronco da un’agenzia privata che fornisce agenti di sicurezza alle prigioni inglesi dopo che, durante il periodo di formazione, ha detto di “sentirsi a disagio” nell’usare pronomi femminili per rivolgersi a prigionieri geneticamente maschi. Un trattamento del tutto oltraggioso che l’ha spinto a denunciare per licenziamento senza giusta causa e mobbing la ditta che lo ha licenziato per non aver piegato il capo alla dittatura del pensiero unico in salsa woke.

Un licenziamento assurdo

La storia, come riportata dal Mail on Sunday, mostra chiaramente come, almeno in Scozia, si possa ancora finire nei guai semplicemente per esprimere opinioni contrarie al wokismo imperante da quelle parti. Toshack, cinquantenne padre di tre figli, è stato licenziato dalla ditta GeoAmey pochi giorni prima di prendere servizio come agente penitenziario alla Sheriff Court di Kirkcaldy. Il suo unico crimine è di aver ammesso, durante il corso di preparazione, che avrebbe avuto problemi ad usare pronomi femminili per rivolgersi a detenuti geneticamente maschi visto che, secondo lui, nessun uomo può diventare una donna. La reazione della dirigenza della ditta, che impiega migliaia di agenti in tutto il Regno Unito, è stata tanto violenta quanto inspiegabile: licenziamento immediato perché le sue opinioni non erano in linea con la policy aziendale e la legge. Toshack, intervistato dai colleghi del Mail on Sunday, non capisce come sia potuto succedere: “Sono una persona normale, che lavora per vivere e non è mai finito nei guai con le legge. Ho servito il mio paese rischiando la vita ogni giorno ed ora, una volta tornato, mi viene detto che non posso pensare o dire certe cose”.

David Toshack FSU
Fonte: X (@SpeechUnion)

A seguire la causa contro la GeoAmey è una famosa giuslavorista che sta rappresentando altri dipendenti licenziati per opinioni “scomode”. La sua speranza è che questo non sia che il primo di tanti altri casi da parte di agenti penitenziari che sono stati costretti ad usare pronomi femminili per rivolgersi a detenuti geneticamente maschi. La pressione sta salendo nei confronti dell’amministrazione delle prigioni scozzesi, la cui politica nei confronti dei detenuti trans è in aperta violazione della storica sentenza dello scorso aprile da parte della Corte Suprema inglese. Toshack spera che siano in molti a farsi avanti: “C’è tantissima gente come me che si sente sola di fronte a queste ingiustizie. Voglio mostrare a tutti come si possa lottare e vincere anche contro questi soprusi”. Dopo aver passato più di dieci anni come riservista nei reparti medici dell’esercito, Toshack stava andando benissimo nel corso di preparazione fino a quel fatale 7 gennaio, quando esprimere le proprie opinioni gli è costato il lavoro.

La libertà di parola non si tratta

L’ex veterano tuttora pensa di non aver detto niente di trascendentale: “Sono una persona normale, che va in chiesa ogni settimana, non sono un estremista. Chiamare un uomo una donna è solo una menzogna: non è basato sulla scienza, va contro la biologia e la stessa realtà”. Quando gli è stato chiesto di lasciare la stanza ed attendere in un corridoio si è sentito profondamente umiliato ma il peggio doveva ancora venire. Più tardi gli è stato detto che avrebbe dovuto usare obbligatoriamente i pronomi preferiti dai detenuti, visto che la legge scozzese e la politica aziendale lo richiedono.

UK Supreme Court gender

Quando si è rifiutato di farlo, è stato licenziato immediatamente e costretto a riconsegnare uniforme ed equipaggiamento per aver “fallito il periodo di prova”. Una volta fallito l’appello, con l’aiuto della Free Speech Union, Toshack ha denunciato la GeoAmey al tribunale del lavoro. Il direttore della Fsu Scozia, Fraser Hudghton, dice che “questo caso è un sintomo dell’ossessione per il gender, talmente profonda che certe persone non possono nemmeno dirti se quello che hanno davanti è un uomo o una donna”.

Altri, invece, fanno notare come la politica scozzese abbia perso ogni contatto con la realtà. A forza di violare le credenze religiose e personali degli impiegati, casi come questi si moltiplicheranno sempre di più.


Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »