Marche

si riaccende la speranza dei familiari

ACQUALAGNA-  Si riaccende la speranza ma il giallo s’ingigantisce. Riccardo Branchini, il 19enne residente a Furlo di Acqualagna scomparso due mesi fa, non si è gettato nell’invaso del Furlo. Lo hanno accertato ieri gli ulteriori rilievi tecnici condotti da operatori specializzati provenienti da San Benedetto del Tronto e da Napoli. Hanno utilizzato robot subacquei di ultimissima generazione che hanno scandagliato il cono più profondo del lago con l’ausilio di sonar e videocamere.

Il Rov

Esito certo oltre il 90%

«Mi hanno assicurato che gli accertamenti condotti garantiscono per il 90 cento e più – ha commentato Federica Pambianchi mamma di Riccardo -. Se adesso si è accesso un barlume di speranza in più per una mamma la preoccupazione rimane. Cosa è successo a Riccardo nelle due ore da quando è uscito di casa fino a quando ha raggiunto la diga del Furlo dove ha lasciato l’auto con i vestiti e tutto il resto dentro. Qualcuno gli avrà fatto del male e poi ha portato l’auto sulla quale si trovava fino alla diga? Ringrazio ancora una volta tutti per quello che hanno fatto per cercare Riccardo».

Quello che mamma Federica non riesce a spiegarsi è «il fatto che Riccardo si sia allontanato dimenticandosi completamente della nonna Osvalda, ottantenne, con la quale è cresciuto e che ha sempre amato e rispettato». Dal primo mattino la signora ha fatto la spola dalla diga alla postazione dove erano in attesa i cronisti. A mezzogiorno, infreddolita e lo sguardo intenso segnato dal dolore, ha ripreso l’auto per rifocillarsi un po’ a casa. «Ma tornerò molto presto» ha subito precisato. È rimasta al suo fianco l’avvocata Elena Fabbri. Nel tardo pomeriggio nuovo contatto telefonico: «E’ ormai notte ma le ricerche non sono finite. L’accesso al Furlo è stato vietato da questa mattina alle 18. Aspettiamo. Ma se fosse stato trovato qualcosa a quest’ora ce lo avrebbero comunicato».

Il disagio del ragazzo

Più tardi ha aggiunto: «Si conferma il profilo di un ragazzo che vive un disagio. Il fatto che la sera della scomparsa sia apparso piuttosto nervoso non ha mai coinciso con il profilo di chi ha deciso di farla finita. La mattina di quel giorno era apparso tranquillo. Speriamo di ritrovarlo vivo dopo che avrà avuto modo di rivedere la sua scelta di allontanarsi. Che abbia deciso di inscenare un suicidio per andare altrove è un dubbio che in diversi hanno avuto a cominciare dal babbo». Il procuratore della Repubblica di Urbino Claudio Rastrelli insieme alla prefetta Emanuela Saveria Greco, ieri al Furlo per seguire le ricerche, ha sottolineato alla telecamera di “Chi l’ha visto?” che gli accertamenti sono stati organizzati in maniera scientifica e che a questo punto tutto il possibile è stato fatto. Così come avvenuto dal primo giorno delle ricerche, poche ore dopo che era scattato l’allarme per la scomparsa di Riccardo. La prefetta a sua volta ha rimarcato che il cono più profondo e pericoloso dell’invaso ha costituito il punto di maggior indagine. La giornata di ieri è stata per tutti la più lunga. Il tempo è trascorso tra angoscia, speranza e tanto freddo. Alla fine per buona fortuna è stata la speranza ad avere avuto la meglio. Sono tornate in mente le parole della cugina, che abita a Ostra Vetere: «Come ho sempre detto dall’inizio il mio istinto mi dice che Riccardo non è qui. Sta da un’altra parte e un giorno ritornerà».




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