Si fingono turisti per cercare lavoro, respinti nell’aeroporto d’Abruzzo altri tre uomini provenienti dall’Albania

La polizia di frontiera dell’aeroporto d’Abruzzo respinge finti turisti albanesi pochi giorni dopo un altro episodio uguale.

Sabato 31 agosto gli uomini della polizia di frontiera aerea di Pescara, diretta dal vicequestore Dino Petitti, hanno proceduto al respingimento di tre cittadini albanesi.

I soggetti sono atterrati nello scalo abruzzo a bordo dell’aereo Wizz-Air volo W45085 delle ore 13.35 proveniente da Tirana.

Al momento dei controlli di frontiera i primi due stranieri, incensurati, avrebbero dichiarato di essere giunti in Italia per motivi turistici, per i quali gli accordi non prevedono il rilascio di un visto. Le risposte dei viaggiatori non hanno però convinto i poliziotti che hanno deciso, così, di approfondire l’intervista con domande sempre più mirate. Gli stranieri, come già accaduto nella giornata di martedì scorso pensavano di poter sfruttare gli accordi per i quali non è previsto il visto per i soggiorni di breve durata per fini turistici e riuscire, così, a entrare nel territorio nella speranza di trovare lavoro come autotrasportatori.

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Per il terzo, invece, i precedenti penali per falso sono stati un campanello di allarme per gli uomini della frontiera che hanno approfondito la sua situazione. Alla luce della totale assenza dei requisiti per poter soggiornare, anche al terzo straniero è stato negato l’ingresso sul territorio ed è stato prontamente organizzato, con l’aiuto del gestore aeroportuale, il viaggio di ritorno sullo stesso aereo.

Pertanto i tre sono stati imbarcati con il volo successivo Wizzair W45086 previsto in partenza dallo scalo pescarese per le ore 14.10. Le attività di frontiera, oltre al controllo dell’identità dei viaggiatori e alla genuinità dei documenti, sono finalizzate all’accertamento dei requisiti richiesti per poter accedere e soggiornare sul territorio nazionale e nell’area Schengen.