sì dal Municipio I, ma con condizioni sui monumenti
Da una parte l’idea di valorizzare uno dei percorsi storici più affascinanti della Capitale, dall’altra la paura di congestionare ancora di più un centro storico già saturo di mezzi turistici.
Così l’Archeobus – il servizio turistico che collegherà il centro con il Parco dell’Appia Antica – ottiene il via libera da entrambi i municipi coinvolti, ma non senza polemiche e distinguo.
La proposta, sostenuta dall’amministrazione capitolina e affidata alla gestione Atac tramite Trambus Open, ha trovato terreno fertile nel Municipio VII, dove il consiglio – con voto unanime, opposizione compresa – ha dato semaforo verde al progetto lo scorso 5 agosto.
Molto più tormentato, invece, il percorso nel Municipio I, governato da Lorenza Bonaccorsi. Qui l’ok è arrivato, ma solo dai banchi della maggioranza e con una lunga lista di richieste e preoccupazioni.
Il cuore della Capitale – si legge nel documento votato – è “fortemente condizionato dalla pressione turistica, con numerosi mezzi che transitano e sostano quotidianamente, generando criticità in termini di mobilità, inquinamento acustico e atmosferico e qualità della vita per i residenti”.
Un problema annoso, su cui la giunta municipale è già intervenuta più volte, chiedendo ad esempio lo stop alla sosta dei pullman turistici a ridosso delle Mura Aureliane.
Ed è proprio su questa linea che si colloca il “sì condizionato” all’Archeobus: nessun nuovo stallo in prossimità di monumenti iperfrequentati come il Colosseo, il Teatro Marcello o il Circo Massimo, né fermate in vie già congestionate come via di San Gregorio e via Claudia.
Ma questa prudenza non ha convinto tutti. “La maggioranza del Municipio I ha bocciato il nostro emendamento che chiedeva di esprimere parere negativo al progetto – hanno attaccato in una nota i consiglieri di Azione, tra cui Flavia De Gregorio e Antonio De Santis –. Un nuovo servizio turistico su un’area già satura, che ricalca un piano già esistente: il progetto CarMe, che propone archeobus elettrici e una nuova linea Tpl al posto dell’attuale 118, con accesso riqualificato da Torricola”.
La sensazione, tra i banchi dell’opposizione, è che si stia aggiungendo un pezzo in più a un puzzle già affollato, senza una visione organica. “Un’offerta turistica duplicata – hanno concluso – e uno sforzo insufficiente nel porre limiti reali all’afflusso dei mezzi privati e turistici nel cuore della città”.
Nel frattempo, Atac e Comune dovranno trovare un punto di equilibrio tra valorizzazione turistica e tutela del patrimonio urbano. L’Archeobus, prima ancora di partire, ha già messo in moto un dibattito acceso.
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