si cerca il corpo del giudice Adinolfi
Alla Casa del Jazz è andata in scena un’altra mattinata di scavi, silenziosa ma carica di tensione. Tecnici e investigatori, continuano a ritmo serrato i lavori nel parco di viale di Porta Ardeatina, dove l’ex villa di Enrico Nicoletti — il “cassiere” della Banda della Magliana — continua a restituire segreti a trent’anni di distanza.
Il georadar, mercoledì mattina, ha tolto ogni dubbio: sotto l’edificio c’è davvero un tunnel. Un passaggio nascosto, la cui esistenza è stata per anni poco più che una leggenda.
Ora, invece, la conferma è arrivata. Il problema è raggiungerlo: l’accesso individuato risulta impraticabile e gli operatori stanno cercando un varco alternativo dall’esterno.
Nelle prossime ore — forse già domani — entrerà in scena una trivella, più precisa e più profonda della ruspa utilizzata finora.
Perché lo scavo non è una semplice operazione tecnica: è una corsa contro il tempo per cercare ciò che, secondo gli investigatori, potrebbe essere rimasto sepolto per decenni.
A coordinare le verifiche c’è l’ex giudice Guglielmo Muntoni, oggi presidente dell’Osservatorio sulle politiche di contrasto alla criminalità economica della Camera di Commercio.
È lui il volto più visibile di questa ricerca che, oltre al tunnel, punta a ritrovare il corpo di Paolo Adinolfi, il magistrato scomparso nel nulla nel 1994.
Ma Muntoni non esclude che sotto la villa possa riemergere molto di più: documenti, armi, contanti, gioielli, forse interi tasselli della storia criminale della Banda della Magliana. «Abbiamo individuato la galleria e la botola d’accesso sotto l’attuale sala di registrazione — spiega — ma per ora cerchiamo di raggiungerla dall’esterno».
Sul posto, nei giorni scorsi, sono arrivati anche i figli di Adinolfi, che seguono ogni movimento degli escavatori con un misto di speranza e timore.
L’ipotesi che nel tunnel possano trovarsi i resti del giudice scomparso è, al momento, solo una possibilità. Ma è una possibilità che, dopo decenni di silenzio, ha ricominciato a respirare.
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