Economia

Shell pronta a prendersi Bp: la più grande fusione petrolifera degli ultimi 25 anni

ROMA – Il gigante del petrolio Shell sarebbe pronta ad acquistare l’altra grande sorella tra le compagnie che dominano il mercato, l’inglese Bp. La trattativa è in fase iniziale, scrive il Wall Street Journal citando fonti a conoscenza del dossier che confermano le indiscrezioni degli ultimi mesi, e i colloqui proseguono a rilento, ma i contatti sono reali e la compagnia della conchiglia ha intenzione di chiudere quella che sarebbe la più grande fusione del settore degli ultimi 25 anni oltre che la più importante per valore dell’ultimo anno.

Bp è attualmente valutata intorno agli 80 miliardi di dollari, sconta una strategia di avvicinamento all’energia green che non ha premiato e ha scontentato gli investitori, nonostante i tentativi di rilancio. Shell, che negli ultimi anni ha accresciuto il proprio valore (200 miliardi di dollari) e il divario con la concorrente, ha invece puntato sulle sue operazioni più redditizie, impegnandosi a estrarre più petrolio e gas e ridimensionando gli obiettivi in materia di energia verde.

Shell-Bp, quali vantaggi dall’accordo

Davanti ai progetti di fusione e acquisizione di Shell si stagliano, oltre alle difficoltà nelle trattative, anche anni di aggiustamenti in caso di successo dell’operazione e possibili tagli alle attività in cui le due società si sovrappongono. D’altra parte, si rafforzerebbe la posizione di Shell nel mercato e il suo dominio in settori come il gnl, oltre alla possibilità di distribuire i costi su una base operativa più ampia. Secondo analisti e investitori, dal matrimonio le due società acquisirebbero un vantaggio sulle concorrenti nelle operazioni del Golfo del Messico.

Il risiko dei colossi petroliferi

Le voci di un avvicinamento di Shell a Bp si sono fatte insistenti dall’inizio dell’anno. L’accordo porterebbe alla fusione più grande dopo quella del 1999 che portò alla creazione del gruppo ExxonMobil alla fine del 1999 per 83 miliardi di dollari. Ma non è l’unico movimento recente tra le grandi compagnie del settore. Chevron sta tentando di chiudere un accordo da 53 miliardi con Hess, nonostante l’opposizione di Exxon, che da parte sua lo scorso anno ha acquistato Pioneer Natural Resources. Compone il quadro l’intesa da 26 miliardi raggiunta da Diamondback Energy ed Endeavor Energy Resources per il Bacino Permiano.


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