Lazio

Sfratti e case popolari, esplode la rabbia al Quarticciolo: occupato il Municipio V

La rabbia per gli ultimi sgomberi al Quarticciolo è arrivata fino alle porte del Municipio V. Nel primo pomeriggio di oggi, un gruppo di attivisti del collettivo Quarticciolo Ribelle ha fatto irruzione nella sede di via Prenestina, esponendo uno striscione inequivocabile: “Blocchiamo gli sfratti”.

La protesta arriva poche ore dopo gli sgomberi avvenuti questa mattina in via Cerignola, dove due appartamenti occupati abusivamente sono stati liberati dalle forze dell’ordine.

L’azione non è diretta contro l’Ater, proprietaria degli immobili, ma contro lo stesso Municipio, considerato dagli attivisti “co-responsabile” delle operazioni di sgombero. “Siamo impegnati in un’occupazione a oltranza spiegano –. Davanti agli sfratti, Comune e Municipio si limitano a dire di non saperne nulla. Ora basta: vogliamo risposte concrete e non andremo via finché non le avremo”.

Una protesta a oltranza

Una trentina i manifestanti entrati intorno alle 14 nella sede di via Prenestina, dopo essere partiti in corteo da via Cerignola e via Ugento, nel cuore del Quarticciolo.

Sul posto sono intervenute le forze dell’ordine per monitorare la situazione, mentre i rappresentanti istituzionali si preparano a incontrare il gruppo. Attese nelle prossime ore la vicepresidente del Municipio V, Maura Lostia, e l’assessore comunale alle Periferie, Giuseppe Battaglia.

“Cinque famiglie in strada in dieci giorni”

Gli attivisti denunciano una gestione “puramente di ordine pubblico” degli sfratti e chiedono che la questione venga affrontata come un’emergenza sociale.

“Negli ultimi dieci giornisottolineanosono state messe in mezzo a una strada cinque famiglie. Abbiamo ancora negli occhi le immagini di Bologna, dove i muri di una casa sono stati presi a martellate, e pensiamo all’uomo di Milano che si è tolto la vita davanti agli ufficiali giudiziari. Non possiamo più accettare questa normalità”.

“I veri responsabili”

Nel mirino del collettivo, non solo la gestione degli sgomberi ma anche le politiche abitative. “Non potersi permettere un affitto ai prezzi di mercato, non accedere a un mutuo, subire l’inefficienza dell’Ater: da oggi dichiaranoiniziamo a indicare i responsabili, e non ci fermeremo”.

La protesta al Municipio V, che proseguirà “a oltranza”, riporta al centro del dibattito cittadino una questione mai risolta: quella del diritto alla casa e della gestione delle emergenze abitative nella capitale.

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