servono 2 milioni di euro
Bari non smette mai di stupirci, soprattutto se allunghiamo lo sguardo oltre il centro, oltre le inferriate e i cancelli ormai chiusi dei meravigliosi immobili Liberty disseminati nei diversi quartieri del capoluogo pugliese. Siamo nel cuore del rione San Pasquale, dinanzi le cinta murarie della splendida Villa Anna, una dimora storica, sita in Via Fanelli, nella zona delle casermette, tra le più ricche e grandi della città, costruita nel 1893 in pieno stile eclettico pugliese, che spazia dal neoclassico al Liberty, appunto, da un noto commerciante barese e nascosta agli occhi dei passanti da un lussureggiante parco di eucalipti, pini e palme esteso per oltre 4.500 metri quadri. Un rigoglioso e folto giardino che cela una struttura di ben 603 metri quadri, disposta su 3 livelli e che conta 13 stanze piene di volte affrescate e 6 bagni sontuosi. Una residenza di pregio, patrimonio di storia e cultura, che da quattro anni è in cerca di qualcuno che torni tra le sue mura, per darle nuova vita.
L’annuncio di vendita è affisso sull’elegante cancello in ferro battuto dal 2021, la trattativa, curata dall’agenzia immobiliare del gruppo Toscano, resta ancora oggi riservatissima. Il prezzo pare che anni fa ammontasse a oltre 2 milioni e mezzo di euro, ma al momento è calato.
“Sono in corso trattative importanti con acquirenti baresi e soprattutto stranieri – spiega l’agenzia ai microfoni di Telebari -, ma ci sono vincoli della soprintendenza, con diritto di prelazione, che rendono il tutto più complicato”.
La villa è passata negli anni di proprietà in proprietà, cambiando nomi, ma mai volto, sempre circondata da quell’alone di mistero che contraddistingue gli edifici ottocenteschi lontani dal centro e dalla vita mondana.
Un’oasi d’epoca che racconta una Bari lussuosa, fin dalle prime basole in pietra del pavimento esterno, su cui poggiano, stando alla descrizione dell’annuncio online, “un gazebo, una fontana monumentale, raffinate voliere e soprattutto decine di statue raffiguranti animali, mascheroni apotropaici, bambini impertinenti e timide fanciulle. “Nella proprietà vi sono anche – si legge – due ampi depositi che fungono da posti auto coperti, un tempo erano scuderie per i cavalli”.
“Appare con il suo delicato rosa pompeiano che si unisce al bianco degli ornamenti e al verde delle persiane – si spiega sul sito -. Disposta su tre livelli, esibisce un piano terra in bugnato caratterizzato da un volume centrale sporgente tra le due scale laterali, ornate con motivi circolari. Il primo vano in cui si entra è il meraviglioso salone principale, dominato da un’alta volta decorata con vari motivi ornamentali.
Le linee geometriche e le svariate figure fanno da contorno al notevole pannello centrale en plein air, tipico dei saloni da musica delle ville storiche: raffigura una scena dallo stile classico dipinto da Domenico Battisti nel 1901. Gli altri vani sono camere da letto con affaccio sul terrazzo ognuna con una propria sala da bagno”.
Eppure il cartello di vendita resta ancora lì, in attesa che qualcuno riesca a concludere le trattative top secret e a ridare un’anima a questa dimora d’epoca, magari rendendola un polo di cultura per i cittadini nel migliore dei casi, o forse chissà, una struttura alberghiera così bella da mozzare il fiato.