Serve una politica che agisce, che ascolta e che decide
“Un anno dopo, Perugia è una città più disordinata, più isolata, più debole. Non perché manchino le risorse o le possibilità, ma perché manca il coraggio di decidere, la volontà di scegliere, la capacità di costruire”. E anche: “Parole, ideologia e immobilismo. Perugia merita di più”. L’opposizione di Palazzo dei Priori va all’attacco della giunta di Vittoria Ferdinandi dopo un primo anno di governo della sindaca.
Fratelli d’Italia, Forza Italia, Perugia Civica, Progetto Perugia. E poi il gruppo misto e anche la Lega. Tutti insieme per sottolineare che “Perugia non può restare ostaggio di chi governa con gli slogan. Serve una politica che agisce, che ascolta e che decide. E noi ci saremo, ogni giorno, per pretenderlo”. Per la minoranza quello che è appena passato è stato “un anno segnato da immobilismo, ideologia e distanza dalla realtà quotidiana dei cittadini”.
Dal centrodestra più civici cominciano con la sicurezza. La Giunta, dicono, “ha scelto di eliminare l’assessorato dedicato, ha revocato il taser alla polizia locale, ha cancellato il divieto di accattonaggio molesto e depotenziato il nucleo decoro urbano in aree particolarmente sensibili come Fontivegge”. Un insieme di scelte, attaccano, “che ha dato il segnale culturale che tutto è permesso, contribuendo ad alimentare episodi di degrado, aggressioni e tensioni sociali”. E dopo la sicurezza viene il “degrado urbano diffuso”. A Perugia, secondo l’opposizione, ci sono “manutenzione carente, verde pubblico trascurato, strade dissestate”. Non è finita. Sul fronte delle infrastrutture e delle grandi opere, evidenziano, “l’atteggiamento è sempre lo stesso: no al Nodo di Perugia, no all’Alta Velocità a Creti, no al termovalorizzatore, no a ogni grande opera strategica, nessuna proposta alternativa. Una città che rifiuta ogni investimento strutturale è una città che si autoesclude da ogni prospettiva di sviluppo”. Sul fronte della pressione fiscale, aggiungono, “il tema è stato gestito con una comunicazione fuorviante. La giunta ha sbandierato una riduzione delle tasse che, in realtà, è limitata a poche categorie e non ha certo bilanciato l’aumento delle imposte regionali”. Sul fronte educativo e sociale “non tutti i bambini trovano oggi risposta nei nidi comunali”. E sulla sanità “nessun progetto di sostegno alla medicina territoriale, nessun segnale, nessuna proposta. Solo slogan, ancora una volta”.
Margherita Scoccia, portavoce dell’opposizione, ex candidata sindaca della città ed ex assessore della giunta Romizi, riassume per tutti: “In campagna elettorale ci accusavano di amministrare il Comune come fosse un condominio. Dentro al condominio c’era una visione della città: sicurezza, periferie, sociale. La politica è fare, oppure non è”.
Source link