Serve un cambio di rotta per tutelare produzione e occupazione in Val di Sangro
Moderato ottimismo ma anche grande preoccupazione per il futuro dello stabilimento Stellantis di Atessa. È la posizione espressa dal consigliere regionale Vincenzo Menna (Abruzzo Insieme) dopo le comunicazioni rese in aula dall’assessore regionale Tiziana Magnacca sulla vicenda che riguarda il sito produttivo della Val di Sangro.
Secondo Menna, il piano industriale annunciato dall’azienda “va monitorato con attenzione, ma da solo non basta: occorre un intervento urgente e coordinato di tutte le forze politiche, a livello nazionale ed europeo, per modificare un quadro normativo che rischia di mettere in crisi produzione e occupazione”.
Il consigliere ha sottolineato la necessità di distinguere tra la produzione di autovetture e quella di veicoli commerciali: “Se per le auto gli obiettivi europei sulle emissioni possono essere raggiunti nel medio periodo, per i veicoli commerciali la questione è molto più complessa. Le regole attuali prevedono sanzioni rigide per chi non rispetta i parametri ambientali e penalizzano stabilimenti come quello di Atessa, dove i margini di manovra sono ridotti e il rischio occupazionale è altissimo”.
Menna ha ricordato che Stellantis ha annunciato nuovi investimenti e la realizzazione di un parco fotovoltaico, ma senza un adeguamento delle norme europee “questi segnali rischiano di diventare allarmanti più che rassicuranti”. Tra le ipotesi sul tavolo resta infatti anche quella di un piano di incentivi all’uscita volontaria per i dipendenti.
Il consigliere ha accolto positivamente l’attenzione della Regione verso l’istituzione di un Centro per l’innovazione e la ricerca in Val di Sangro, ma ha evidenziato i ritardi accumulati negli anni: “Se nella scorsa legislatura la giunta Marsilio avesse dato seguito al Contratto istituzionale di sviluppo proposto dal Comune di Atessa e approvato a livello governativo, oggi avremmo qualche strumento in più per affrontare la crisi”.
Menna ha richiamato l’urgenza di utilizzare i 7,5 milioni di euro di fondi Fsc per ammodernare l’area industriale, migliorando viabilità, segnaletica e manutenzione: “Sono passati dodici anni dalle richieste avanzate da Sergio Marchionne, ma la politica, di ogni colore, non ha saputo dare risposte concrete”.
Infine, l’esponente di Abruzzo Insieme ha avvertito sui rischi della transizione accelerata verso l’elettrico, che potrebbe comportare una riduzione della produzione di veicoli diesel e pesare pesantemente sull’occupazione: “Serve un cambio di rotta deciso e l’unità d’intenti tra tutte le forze politiche per tutelare il lavoro e il futuro della Val di Sangro”.
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