Marche

sequestro da un milione a Perricciolo

MACERATA – Scatta la misura di prevenzione patrimoniale nei confronti di Salvatore Perricciolo: sequestrati beni per un milione di euro tra unità immobiliari, una Porsche Cayenne, quote societarie e conti correnti intestati a prestanome in Italia e in Polonia. Lui, formalmente, risultava essere nullatenente. Il Tribunale di Ancona (Sezione penale, Ufficio misure di prevenzione), su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Ancona, ha infatti disposto il sequestro dei beni riconducibili al 45enne di origine calabrese, pluripregiudicato anche per reati associativi di matrice mafiosa, da anni residente nel Fermano e ora detenuto in carcere a Sulmona.

Le ricerche

Lo scorso febbraio Perricciolo era stato ricercato su tutto il territorio nazionale. Gli era diventata definitiva una condanna a 21 anni di reclusione (da scontare 15) per associazione a delinquere e traffico di droga tra le province di Ancona, Fermo e Macerata, accertati nel corso di un’articolata indagine condotta dalla Procura Distrettuale antimafia, la cosiddetta inchiesta “Nuovi orizzonti”.

Dopo sei mesi di latitanza era stato individuato e catturato a Copodistria in Slovenia, dove sotto falsa identità alloggiava in un complesso residenziale. Ma a suo carico ci sono anche condanne per numerosi altri reati, in particolare per un’associazione a delinquere organizzata sul territorio marchigiano, dedita a estorsioni e altri reati violenti, di cui è stato riconosciuto in maniera definitiva il carattere mafioso (il procedimento è pendente in Corte d’Appello di Perugia che deve rideterminare la pena dopo l’assoluzione per un reato minore).

Ma non solo. Di recente Perricciolo è stato raggiunto da misure cautelari emesse dal Tribunale di Fermo a seguito di un’indagine condotta dalla Procura fermana in relazione a una frode nel settore dei Superbonus per lavori edilizi. Per questo procedimento è in corso l’udienza preliminare.

Il patrimonio

Ora il provvedimento di prevenzione emesso dal Tribunale dorico, eseguito dai militari del Gico del Nucleo Pef della Guardia di finanza di Ancona, ha portato al sequestro di 6 unità immobiliari e terreni tra il capoluogo dorico, Montegranaro e Porto Recanati; un’auto di lusso (Porsche Cayenne) e quote di diverse società e conti correnti in Italia e Polonia, per un valore complessivo di circa un milione di euro.

L’autorità giudiziaria ha disposto il sequestro dopo aver valutato l’approfondita e puntuale ricostruzione del patrimonio di Perricciolo e del suo nucleo familiare operata dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Ancona, rilevando un’evidente sproporzione tra il profilo reddituale del 45enne che formalmente risulta essere nullatenente e gli investimenti immobiliari e mobiliari effettuati nel tempo da tutto il nucleo familiare.

Le teste di legno

I finanzieri hanno così ricondotto a Perricciolo i beni sequestrati che nella maggior parte dei casi risultavano intestati a persone fisiche, dei prestanome, tra cui familiari e società interposte, così come ulteriori asset presenti in Polonia. Il sequestro di patrimoni illeciti, detenuti in Italia o all’estero, pure sotto forma di “beni rifugio” (oro, immobili, gioielli, ecc.), secondo lo spirito del codice antimafia, assume un valore sociale, poiché consente di restituire alla collettività le ricchezze accumulate nel tempo dalla criminalità. Dopo l’emissione del provvedimento di sequestro ci sarà il contraddittorio dinanzi al Tribunale di Ancona per verificare se ci siano tutti i presupposti per la confisca dei beni. Perricciolo è difeso dagli avvocati Gabriele Cofanelli, Massimiliano Cofanelli e Anna Indiveri.




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