Sequestrata e stuprata dopo un annuncio di lavoro, convalidato l’arresto del 35enne. La giudice: “Indizi gravi”
Genova. La gip Elisa Campagna ha convalidato il fermo del marocchino 35enne accusato di aver sequestrato e stuprato una ragazza di 25 anni che aveva conosciuto dopo che lei aveva messo un annuncio di lavoro. Lui, questa mattina si è avvalso della facoltà di non rispondere ma per la giudice il quadro indiziario è molto grave e riguarda anche una precedente violenza sessuale sempre ai danni della stessa vittima avvenuta una settimana prima. Per questo la giudice ha disposto per lui la misura della custodia cautelare in carcere.
Secondo quanto ricostruito dalla vittima, che martedì sotto choc è andata dai carabinieri dopo essere riuscita a sfuggire al suo aguzzino, il 35enne aveva risposto all’annuncio che lei aveva pubblicato a settembre su Facebook in cui chiedeva lavoro offrendogliene uno. Lei aveva rifiutato quella proposta, ma lui aveva cominciato a contattarla insistentemente perché voleva intraprendere una relazione con lei.
Lei aveva detto no, ma il 14 ottobre si sarebbe verificato un primo episodio di violenza dopo che i due – forse lui già la stava pedinando ma sul punto le indagini sono in corso – si sono incontrati per caso a Chiavari. Avrebbero preso un caffè poi lui l’ha portata a casa sua in auto e qui ne avrebbe abusato. La ragazza lunedì ha raccontato ai militari dell’Arma che dopo quella violenza non l’aveva denunciato perché il 35enne l’aveva minacciata di morte,
Tre giorni fa, il 20 ottobre fa l’uomo si è presentato davanti al luogo di lavoro che nel frattempo la ragazza aveva trovato: l’ha costretta a salire a bordo dell’auto, ha bloccato le portiere, le ha sferrato un pugno in faccia e le ha tirato i capelli. Poi l’ha portata a casa sua e l’ha nuovamente stuprata. Di fronte alle urla della ragazza che voleva fuggire da quell’appartamento lui prima le ha aperto la porta, poi però l’ha seguita, le ha preso il cellulare, ha nuovamente cercato di caricarla in auto, ma lei è riuscita a fuggire. Ha chiamato un amico e si è diretta dai carabinieri per denunciare tutto. E’ assistita dall’avvocato Cristiano Mancuso.
Il racconto della vittima è attendibile – scrive la gip Elisa Campagna nella convalida – ed è confermato dai referti medici che indicano “ecchimosi di colore rosso vivo” e dai riscontri delle telecamere di sorveglianza analizzate dai carabinieri che confermano i passaggi dell’auto del 35enne nei luoghi e negli orari indicati dalla vittima. Nessun dubbio sull’identificazione da parte della vittima. Il telefono dell’uomo, intestato al fratello, è stato sequestrato alla ricerca di ulteriori riscontri.