Umbria

sei ore di operazione, salvato dai medici


I medici del Santa Maria della Misericordia salvano un uomo da un raro tumore. L’équipe della Clinica Urologica dell’ospedale di Perugia, diretta dal professor Ettore Mearini, annuncia una nota dell’azienda ospedaliera, “ha portato a termine con successo un complesso intervento di asportazione di un tumore renale con trombosi neoplastica della vena cava inferiore, interamente eseguito con tecnica robotica mini-invasiva”. 

Il caso, scrive l’ospedale, “ha riguardato un paziente, giunto all’osservazione per sintomi aspecifici e un’anemia di origine incerta. Gli approfondimenti diagnostici eseguiti presso la struttura hanno rivelato la presenza di un voluminoso tumore del rene destro, che si estendeva oltre la vena renale fino a interessare la vena cava inferiore: una condizione rara e ad alto rischio”. 

Secondo il professor Mearini “la sfida posta da questo tipo di tumori risiede nella loro complessità anatomica e nella delicatezza del distacco del trombo dalla vena cava, sede di intenso flusso sanguigno. Mentre la chirurgica tradizionale prevede un approccio “a cielo aperto” con incisioni addominali estese noi abbiamo optato per un intervento radicale robotico che ci ha consentito di asportare il tumore e rimuovere completamente il trombo dalla vena cava tramite accessi mini-invasivi, riducendo in modo significativo il trauma per il paziente. È stata necessaria una stretta collaborazione con anestesisti, radiologi interventisti ed equipe medica e infermieristica di sala operatoria, un lavoro di squadra fondamentale per il successo dell’operazione”. 

L’operazione 

Utilizzando il sistema robotico di ultima generazione, spiegano dall’ospedale, “l’équipe ha eseguito la nefrectomia radicale e la trombectomia cavale in un’unica seduta operatoria. La tecnologia robotica ha permesso una visione ingrandita tridimensionale e una precisione millimetrica nei movimenti, essenziali per isolare e rimuovere il trombo senza provocare danni ai tessuti vascolari circostanti”. L’intervento “è durato circa sei ore e si è concluso senza complicanze. Il paziente è stato accolto in degenza ordinaria evitando il ricovero in terapia intensiva che generalmente questo intervento richiede con l’approccio classico chirurgico. Già dopo pochi giorni ha potuto iniziare la ripresa funzionale, in completa autonomia”. 

“Grazie all’approccio robotico – aggiunge  Mearini – siamo riusciti non solo a rimuovere la massa tumorale e il trombo, ma anche a garantire una degenza breve, un recupero rapido e il contenimento delle perdite ematiche. L’intervento conferma l’efficacia della chirurgia robotica anche nei casi oncologici più complessi. Si è trattato di un raro caso clinico infatti – continua- i tumori renali con trombosi cavale rappresentano meno del 10% delle neoplasie renali, e solo una parte di questi richiede la rimozione del trombo fino alla vena cava”.


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