Se non risponde è un problema? A buon intenditor…
Da un lato spiega di aver chiesto ai gruppi marchigiani del Movimento 5 Stelle di “valutare senza spirito sanguinario”, anche perché “non siamo più il partito che attaccava su Bibbiano”. Dall’altro però Giuseppe Conte attende la decisione di Matteo Ricci, l’eurodeputato del Pd candidato nelle Marche con l’appoggio dei Cinque Stelle, che mercoledì sarà interrogato dalla procura di Pesaro riguardo all’inchiesta che lo vede indagato per concorso in corruzione in relazione ad alcuni affidamenti diretti risalenti a quando era sindaco della città adriatica.
“Vedremo cosa dirà Ricci, se risponderà, se si trincera dietro la facoltà legittima di un indagato, di non rispondere”, dice il leader del M5s. Se decidesse proprio di avvalersi della facoltà di non rispondere? “Non voglio anticipare nulla, ma a buon intenditor poche parole…”, risponde. Insomma: tutte le opzioni restano aperte. Avanti con lui, oppure un passo indietro del Movimento in vista del voto di fine settembre in una regione importante perché l’uscente e ricandidato è Francesco Acquaroli, fedelissimo della presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
“Non c’è nessuna arroganza, non siamo né la Cassazione né il giudice di nessuno. Per Ricci si tratta di valutare bene, domani c’è il suo interrogatorio. Anche io ci sono passato, a Bergamo la procura ha indagato per 2 anni. Io sono andato davanti ai giudici e ho spiegato tutto. Se sei a posto con la tua coscienza, questo fai. Vediamo domani l’atteggiamento del candidato”, aveva sottolineato Conte poco prima di quella frase sibillina.
La scelta del Movimento delle Marche, tra l’altro, arriva anche in un momento in cui sono ancora in via di definizione le candidature in altre due regioni centrali, Puglia e Campania, chiamate al voto nella tornata elettorale dell’autunno. Riguardo alla prima, Conte ha espresso apprezzamento per Antonio Decaro (“Ha le carte in regola per guidare un progetto di rinnovamento”) ma ha chiesto un discostamento da quanto avvenuto durante il governo di Michele Emiliano.
“Deve essere un progetto di rinnovamento, se invece i protagonisti sono gli stessi e il modello in continuità e non c’è la volontà di dare ai 5 Stelle la possibilità di dare un contributo, allora facciano da soli”, ha detto. Puntualizzando: “Noi non chiediamo nulla, non ricattiamo nessuno e non chiediamo posti e posticini”. Sulla Campania, invece, ha ricordato di aver incontrato due volte Vincenzo De Luca: “Gli ho detto che se avesse avuto il terzo mandato l’avremmo contrastato in tutti i modi e saremmo rimasti all’opposizione”. Ma il governatore – che osteggia la scelta dell’ex presidente della Camera Roberto Fico – non si potrà ricandidare e quindi “stiamo costruendo un progetto politico nuovo”. E ha rimarcato: “L’etica e la pulizia nelle liste è scontata, però per i progetti valutiamoli, non abbiamo la necessità di radere al suolo tutto”.
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