“Se la Global Sumud Flotilla dovesse essere fermata proclameremo lo sciopero generale cittadino” – Lavocedigenova.it
Una missiva indirizzata alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al ministro degli Esteri Antonio Tajani è stata consegnata ieri pomeriggio in Prefettura, nel corso della mobilitazione nazionale indetta dalla Cgil con lo slogan “Fermate la barbarie”. L’iniziativa segue la grande marcia di sabato scorso, quando oltre quarantamila persone hanno attraversato le strade di Genova per accompagnare simbolicamente la partenza delle prime quattro imbarcazioni della Global Sumud Flotilla, dirette verso Gaza e cariche di generi alimentari.
La Camera del Lavoro ha ribadito la richiesta che la missione umanitaria possa raggiungere il suo obiettivo e che venga garantita la sicurezza degli equipaggi. Ma il punto centrale è un avvertimento preciso: “Se ci sarà un’azione per impedire la riuscita della missione di pace con conseguenze sugli equipaggi, la Camera del Lavoro di Genova è pronta a intensificare la protesta fino alla proclamazione dello sciopero generale cittadino”.
Il segretario generale della Camera del lavoro, Igor Magni, lo ha spiegato chiaramente al termine dell’incontro in Prefettura: “Abbiamo chiesto che venga tutelata la navigazione di quelle barche, la missione di umanità che significa portare da mangiare lì dove oggi, come ha detto Stefano Rebora di Music for Peace, per riempirsi lo stomaco sono costretti a ingurgitare sabbia. In Palestina muoiono donne e bambini senza un minimo di dignità, senza la possibilità di curarsi negli ospedali perché bombardati e distrutti. Oltre il 90% delle strutture è stato raso al suolo. Di fronte a tutto questo, la mobilitazione deve alzare il livello”.
Magni ha ricordato come in passato altre missioni siano state bloccate in acque internazionali “andando contro ogni regola” e ha sottolineato che ciò che sta avvenendo “non è una guerra, perché in una guerra si scontrano due eserciti. Qui invece vengono uccisi bambini, donne, giornalisti. Se si continua di questo passo, presto non avremo più nemmeno informazione da quei territori, ed è anche questo l’obiettivo: cancellare la voce del popolo palestinese”.
La Cgil di Genova, insieme a numerose associazioni e realtà aderenti, tra cui Anpi, Giuristi Democratici, Music for Peace, Legambiente Liguria, Libera, Acli, Arci, Rete Studenti Medi, Emergency, Pd, Sinistra Italiana e Possibile, chiede l’immediato cessate il fuoco, la sospensione della consegna di armi, l’ingresso illimitato degli aiuti umanitari, il rilascio degli ostaggi e dei prigionieri politici, la fine dell’occupazione e il riconoscimento dello Stato di Palestina.
Per Magni il governo italiano non può più restare a guardare: “Il nostro Paese ha fatto troppo poco. Abbiamo chiesto, in linea con quanto domandano la Ces e le federazioni europee di categoria, che la Commissione europea sospenda l’Accordo di associazione Ue-Israele e interrompa ogni commercio con gli insediamenti illegali. Le dichiarazioni della presidente Meloni sono state solo parole di maniera. La Global Sumud Flotilla è una missione umanitaria, sostenuta da forze politiche e associative trasversali. Non può essere politicizzata. A Genova, dopo la marcia dei quarantamila e dopo l’impegno nella raccolta di beni di prima necessità, se dovesse accadere qualcosa alla Flotilla, la risposta sarà lo sciopero generale cittadino. Come sempre pensiamo che da Genova, dal mondo dei lavoratori, dei cittadini e degli studenti, possa partire un segnale capace di cambiare gli orientamenti della politica. Lo faremo seguendo e sostenendo la missione per tutta la sua navigazione. La Palestina deve essere libera”.