«Se ci metto le mani non ti riconosce neanche la Scientifica»: frase choc del compagno violento

«Se ti metto le mani addosso non ti riconosce nemmeno la Polizia Scientifica». Oppure: «Ti getto nell’acido». Sono queste alcune frasi riportate nell’atto di costituzione di parte civile depositato dall’avvocato Luisa Manini per conto di una donna vittima di maltrattamenti da parte dell’ex compagno. L’uomo, 45enne di Assisi, questa mattina ha patteggiato la pena a nove mesi di reclusione davanti al giudice di Perugia Francesco Loschi. La parte civile lamentava di essere stata «maltrattata in più occasioni, mediante reiterate condotte di violenza, minaccia, ingiuria, atti di disprezzo ed umiliazione, idonei ad infliggerle continue sofferenze fisiche e morali ed imporre alla stessa un regime di vita vessatorio, mortificante e insostenibile, comportamenti – prosegue l’atto di costituzione – posti in essere anche in presenza dei figli minori». Secondo la ricostruzione «insulti e frasi ingiuriose» sono avvenute «anche a mezzo telefono» da parte dell’uomo che le ha «messo un ginocchio alla gola» e l’ha «trascinata per i capelli all’interno delle mura domestiche».

Le frasi Quindi le frasi choc: «Ti getto nell’acido» e «Se ti metto le mani addosso non ti riconosce nemmeno la Scientifica». Agli atti ci finiscono anche presunte «condotte persecutorie» messe in essere nel 2018 mediante «numerosi pedinamenti verso casa, verso il luogo di lavoro e qualsiasi altro spostamento, tanto da costringerla a guardarsi sempre intorno quando usciva di casa». La mia cliente – scrive l’avvocato Manini – «nelle difficoltà di ogni giorno ha dovuto difendersi dai comportamenti violenti, caratterizzati da continue vessazioni, sofferenze fisiche e psicologiche» ed «è stata costretta a lasciare la casa familiare poiché la convivenza con l’imputato era divenuta insostenibile, anche a tutela dei figli minori».