Scuole aperte d’estate? Fantò (PSI Scuola) replica a Carli (Azione)

Come correttamente sostiene la Responsabile Politiche educative Azione Veneto nonché Segretaria di Azione di Vicenza, la collega Francesca Carli, ad ogni fine anno scolastico si riaccende la polemica sulla data di chiusura delle lezioni, sulle famiglie costrette a pagare campi scuola e centri estivi e quindi sull’opportunità di procrastinare il termine delle lezioni: l’annoso tema delle scuole aperte d’estate.

Come correttamente sostiene la Carli, si tratta di un problema che emerge ogni anno, a giugno, e che non trova soluzione. Non trova soluzione probabilmente perché viene affrontato partendo da un assunto errato ossia che la gestione dei giovani dai 3 ai 14 anni, durante il periodo estivo, debba essere risolto dalla scuola.
Il compito della scuola è fornire ai giovani gli strumenti per realizzare le proprie aspirazioni e contribuire in maniera efficace allo sviluppo della società.
E d’altronde il susseguirsi delle ondate di caldo che investono il nostro Paese da nord a sud, è la miglior risposta a chi immagina di poter prolungare le lezioni a metà giugno o comunque organizzare iniziative in edifici scolastici privi di impianti di condizionamento, come pure sottolinea Carli, e in cui continua a lavorare il personale scolastico a temperature da deserto messicano.
La chiusura delle scuole nei tre mesi di vacanza è evidentemente una necessità, non un privilegio. E comunque non sono tre mesi… Tra giugno e luglio, in tutto il Paese, si svolgono gli scrutini e gli esami di maturità. Per docenti e personale Ata il lavoro prosegue in aule umide e calde, prive di impianti di condizionamento o anche solo di raffrescamento, dove chi lavora può tutt’al più usufruire di qualche vecchio ventilatore.
Ai tempi del COVID le scuole hanno avuto l’opportunità di rendere più vivibili gli edifici scolastici. Poco o niente è stato fatto. E’ evidente come non sia questa la priorità di chi governa il Paese e amministra le scuole statali.
Il PSI da anni si batte per rendere gli Istituti scolastici più sicuri ed accoglienti, per azzerare le classi pollaio, per restituire dignità al personale scolastico tutto, ma è contrario alla retorica delle scuole aperte d’estate. Altre le soluzioni alle oggettive difficoltà delle famiglie. Soluzioni di cui si devono far carico gli Enti Locali con il supporto dello Stato che ha il dovere di fornire risorse umane e luoghi adatti a fare trascorrere ai nostri ragazzi serene vacanze.
Luca Fantò
Responsabile nazionale PSI scuola
Segretario Psi Vicenza
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