Politica

Scontro tra il senatore Scurria e Francesca Albanese. “Bambini bruciati nei forni”. “Fandonia. Porti le prove o si dimetta”. Su La7

Scontro acceso a Coffee break (La7) tra Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati, e il senatore di Fratelli d’Italia, Marco Scurria. Dopo un vivace scambio con il conduttore Ivo Mej sulll’inerzia del governo Meloni nei confronti di Israele, Scurria sposta l’asse del dibattito sugli eventi del 7 ottobre 2023: “Tutto questo disastro a Gaza nasce perché il 7 ottobre c’è stata una cosa assolutamente delirante fatta da Hamas: persone ammazzate, donne violentate, squartate, stuprate, bambini bruciati, messi dentro i forni a microonde, eccetera”.
Albanese scuote la testa e ribatte: “Non è vero“.

Come spiega successivamente la relatrice Onu, l’affermazione di Scurria non trova riscontro in nessunafonte attendibile: a oggi non esiste prova forense, documentazione fotografica, testimonianza verificata o inchiesta ufficiale che confermi l’episodio. Le principali agenzie di fact-checking, tra cui Reuters, BBC Verify e DW, non hanno mai riportato né validato simili atrocità. Anche Al Jazeera Investigative Unit, in un’analisi pubblicata il 21 marzo 2024, ha inserito questa specifica narrazione tra quelle “non supportate da alcun elemento oggettivo” (Al Jazeera, “October 7 forensic analysis shows Hamas abuses – and many false Israeli claims”).
E non solo: il riferimento ai “forni a microonde” non figura in alcun documento ufficiale israeliano, né nei rapporti delle Nazioni Unite o in inchieste indipendenti.

Mej tenta di dare la parola alla giurista: “Albanese non è d’accordo”.
“La Albanese ha parlato fino ad ora, adesso parlo io – ribatte Scurria, visibilmente infastidito – Anzi, la Albanese in qualità di rappresentante delle Nazioni Unite ci deve dire perché in un convegno fatto, ospitato dal M5S, alla Camera e al Senato, si fa fotografare insieme a un signore, che il 7 ottobre del 2023, dopo gli attacchi, mette quattro cuori verdi dicendo ‘Oddio grazie, Palestina libera’”.
Scurria poi scartabella alcuni fogli e legge pubblicamente frasi attribuite a Suleiman Hijazi, attivista palestinese indicato da alcune testate filo-governative, tra cui Libero e Il Tempo, come simpatizzante di Hamas. Hijazi, da parte sua, ha annunciato querela per diffamazione.

Il senatore quindi chiede alla giurista: “Hamas è iscritta in una precisa lista del terrorismo internazionale, quindi quando la voce delle Nazioni Unite si fa la foto con questo personaggio a un convegno dei 5 Stelle, qual è il nesso?”.
“Le rispondo – replica con fermezza Albanese – anche se trovo veramente triste che dobbiamo parlare di queste cose, quando c’è un genocidio e ci sono delle responsabilità internazionali che coinvolgono anche il vostro governo e il mio Stato. E parlo da italiana in questo momento”.
Scurria insorge: “Dovrebbe essere il suo governo ugualmente”.

“Io parlo dal relatrice speciale delle Nazioni Unite – risponde Albanese – È per questo che mi esprimo in questo modo: è il mio Stato e il governo dello Stato italiano. Quanto alla fotografia, chiunque abbia partecipato agli eventi pubblici in cui sono intervenuta sa che c’è grande afflato, grande partecipazione, un grande bisogno di esprimere solidarietà. E io francamente non chiedo la carta di identità o il pedigree a tutti quelli che mi chiedono una foto. Quindi, sì, ho fatto una foto anche con il signore in questione. So che investigherà l’autorità giudiziaria perché ci sarà presto un contenzioso in corso e quindi non anticipo le conclusioni dell’autorità giudiziaria italiana di cui ho grande rispetto“.

E aggiunge: “Parliamo comunque di una persona che non ha nessun incarico istituzionale, quando ci sono rappresentanti del popolo italiano che hanno detto per mesi cose oltraggiose come quelle che ha appena detto lei: i bambini bruciati nel forno. Io la sfido a portarmi una sola prova di ciò che dice. C’è una commissione di inchiesta che ha indagato su questo. Ed è una fandonia“.

“Le porto le prove”, ripete a loop Scurria.
“Lo sa benissimo che non è vero – ribatte Albanese – Non c’è nessun bambino bruciato nel forno. Lei è disposto a dimettersi se non riesce a trovare queste prove?“.
Scurria glissa, rilanciando:”E lei è disposta a dimettersi se gliele porto?”.
“Sì, assolutamente sì. E lei?”, risponde la giurista.
“Assolutamente”, replica Scurria.
“Beh, almeno un impegno lo abbiamo preso”, commenta ironicamente Mej in riferimento al precedente confronto con il senatore meloniano.

L’articolo Scontro tra il senatore Scurria e Francesca Albanese. “Bambini bruciati nei forni”. “Fandonia. Porti le prove o si dimetta”. Su La7 proviene da Il Fatto Quotidiano.


Source link

articoli Correlati

Back to top button
Translate »