Scoccimarro, su Sin Trieste e Torviscosa intesa con Mimit
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“Su temi di valore strategico sia sotto il profilo ambientale sia produttivo, come nei casi della ex Esso di Trieste ed ex Caffaro di Torviscosa, è necessario dare vita a un coordinamento interistituzionale, che riservi al Ministero delle industrie e del made in Italy un ruolo trainante, come già avvenuto nel percorso che ha portato alla riqualificazione di Servola. Su questo modo di operare c’è piena sintonia e allineamento con il Mimit, al fine di valorizzare il patrimonio territoriale in chiave sostenibile e attrarre nuovi investimenti”.
Lo ha affermato l’assessore regionale alla Difesa dell’Ambiente, Fabio Scoccimarro, al termine dell’incontro svoltosi oggi a Roma con il ministro Adolfo Urso e gli uffici del Mimit. Durante il vertice, l’esponente dell’Esecutivo Fedriga ha illustrato lo stato di avanzamento dei dossier relativi alle aree ex Esso di Trieste ed ex Caffaro di Torviscosa. “Recuperare le zone inquinate – ha detto Scoccimarro – significa non solo risanare il territorio, ma offrire nuove opportunità di sviluppo sostenibile e occupazione. È questa la visione che guida il nostro impegno, in linea con gli indirizzi strategici della Regione, pienamente condivisa dal ministro Adolfo Urso”.
Nell’incontro è stato condiviso l’approccio operativo che prevede, per la ex Esso, un ulteriore momento di interlocuzione con potenziali investitori, incontro che avverrà nei prossimi giorni a Trieste tra la società interessata all’operazione e la Regione. L’esito del confronto sarà poi formalizzato al Ministero, così da poter avviare l’iter per permettere l’insediamento industriale nell’area in questione. Il progetto, inserito nella cornice normativa dell’articolo 252-bis del Codice dell’Ambiente, mira a coniugare bonifica ambientale e rilancio produttivo, con interventi che si concentreranno su tecnologie legate all’idrogeno rinnovabile e all’ammoniaca verde.
“In questo momento – spiega Scoccimarro – ci troviamo in una fase interlocutoria in cui serve compiere un approfondimento ulteriore sia sulle ricadute ambientali del progetto sia sul piano industriale, così da poter valutare gli strumenti amministrativi e le forme d’investimento pubblico più idonee”. Quanto alle risorse utilizzabili, è emerso che potrebbero essere potenzialmente attivabili due tipologie di fondi ministeriali: quelli legati alla bonifica ambientale, come già accaduto nel caso di Servola, a cui si affiancano altri gestiti da Invitalia nell’ambito delle politiche industriali. La loro effettiva utilizzabilità sarà oggetto di ulteriori verifiche, anche a seguito delle nuove informazioni raccolte nel corso dell’incontro a Trieste e che poi verranno inoltrate ai due Ministeri competenti.
Riguardo invece all’ex Caffaro di Torviscosa, l’assessore ha chiarito che la situazione è più avanzata sul fronte ambientale, con parte delle aree già cedute e acquisite da un soggetto privato milanese che ha presentato una prima proposta progettuale. La bozza, indirizzata a Regione, Ministeri e Comune, prevede la sottoscrizione di un accordo di programma per interventi sinergici tra pubblico e privato in ambito ambientale, industriale ed energetico, indirizzati alla produzione di energia da fonti rinnovabili e idrogeno verde.
“Siamo di fronte a un’occasione concreta di rigenerazione per Torviscosa — ha evidenziato Scoccimarro — anche se il progetto industriale è ancora in fase iniziale. È chiaro che, a differenza di altri contesti nazionali, qui si parla di rigenerazione a vocazione energetica e produttiva, vista la natura delle aree e la loro storia ambientale”.
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