Sciopero personale educativo Trieste: motivi e ragioni
26.10.2025 – 20.15 – In un momento storico in cui tanto si parla di parità di genere, il bando promulgato dal Comune di Trieste spicca per le sue criticità, pur costituendo solo uno dei numerosi motivi che hanno portato allo sciopero di lunedì 27. L’appuntamento per la protesta promossa da Cisl Fp e Cgil Fp è alle 10 di fronte al municipio del Comune: in sciopero insegnanti di scuole, nidi d’infanzia, ricreatori e PAG comunali. Il bando è destinato all’assunzione a tempo indeterminato di 16 educatori di sostegno nelle scuole d’infanzia, ma solo part-time per 11 mesi. “Crediamo che possa creare un precedente di disparità di diritti nei confronti delle donne, che in questo settore sono prevalenti, perché va ad inficiare non solo il lato salariale ma anche la loro possibilità di lavorare a parità di diritto di altri lavoratori”, illustra Romina Dazzara del coordinamento donne per la Cisl Fp.
A differenza dei colleghi già assunti a 12 mesi infatti, il nuovo personale si ritroverà con un mese di stop lavorativo obbligatorio e di conseguenza una retribuzione minore seppur svolgendo di fatto lo stesso ruolo. È la prima volta che in Italia viene indetto un bando del genere nel settore educativo, specifica Walter Giani, segretario Cisl Fp. Il malcontento aleggia tra il personale educativo triestino da diversi mesi: tra supplenze assegnate solo fino al 19 dicembre e non per tutto l’anno scolastico, e personale costretto a svolgere lavori burocratici aggiuntivi, il settore educativo annaspa e non riesce a garantire una continuità didattica adeguata.
Al centro della protesta anche le esternalizzazioni di nidi e scuole dell’infanzia, come nel caso del nido di Roiano, il tema della somministrazione dei farmaci salvavita nei servizi educativi, pratica ancora poco regolamentata secondo Cisl Fp, e il riconoscimento dell’anzianità di servizio a chi un tempo era lavoratore precario dell’ente municipale. Walter Giani auspica che le adesioni alla mobilitazione siano numerose: “quello del 27”, sottolinea, “si pone come sciopero di categoria: i lavoratori sono invitati a partecipare al di là della propria sigla sindacale”, in modo da dare un segnale forte e unitario.
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