sciopero indetto da Csle e Conalpe
Roma si prepara a due giornate di possibile caos tra i banchi di scuola. Venerdì 23 e sabato 24 maggio, infatti, il personale educativo, docente e Ata — sia a tempo determinato che indeterminato — incrocerà le braccia in segno di protesta.
A indire lo sciopero sono le sigle sindacali Csle e Conalpe, che hanno proclamato una mobilitazione nazionale che avrà ricadute anche nella Capitale.
L’avviso, pubblicato sul sito del ministero dell’Istruzione e del merito, è stato condiviso anche sulle bacheche di numerosi municipi romani, che attraverso le proprie bacheche digitali e comunicazioni alle famiglie hanno avvertito: “I servizi scolastici potrebbero non essere garantiti.”
Il che significa che nidi, scuole dell’infanzia, primarie e secondarie potrebbero trovarsi a corto di personale, con lezioni sospese, mense ferme e disagi diffusi per studenti e genitori.

Dietro alla protesta, una serie di rivendicazioni economiche e contrattuali che il mondo della scuola porta avanti da tempo: tra queste, l’adeguamento degli stipendi agli standard europei, il riconoscimento dei buoni pasto per tutti i dipendenti scolastici, e l’avvio di ispezioni nelle scuole dove, secondo le sigle, non vengono rispettati i diritti sanciti dal Contratto collettivo nazionale di lavoro.
«Abbiamo bisogno di scuole dove chi lavora venga rispettato — si legge in una nota della Csle — e dove non si continui a tagliare sul personale, come invece previsto per il prossimo anno scolastico».
Mentre le sigle sindacali alzano la voce, le famiglie si trovano a fare i conti con la gestione dell’imprevisto: molti genitori, soprattutto quelli con figli nei nidi e nelle scuole dell’infanzia, dovranno riorganizzare giornate di lavoro e impegni, in attesa di sapere se i servizi saranno garantiti.
L’adesione allo sciopero potrebbe variare da istituto a istituto, ma il rischio concreto è quello di un fine settimana scolastico fortemente compromesso.
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