Sciopero generale, la Cgil: «Per aumentare i salari e le pensioni» – CRONACA
Domani, venerdì 12 dicembre, scatta lo sciopero generale di 24 ore indetto dalla Cgil per chiedere al governo Meloni di modificare la manovra finanziaria, giudicata dal sindacato ingiusta nei riguardi delle classi lavoratrici e sbilanciata a favore degli strati ricchi e ultraricchi della popolazione italiana.
Anche in Trentino ci saranno effetti dell’astensione dal lavoro, a cominciare dal trasporto pubblico.
L’iniziativa sindacale interessa anche il personale di Trentino trasporti e del gruppo Ferrovie dello Stato, con possibili ripercussioni sul trasporto pubblico locale.
Per quanto riguarda Trentino Trasporti, la Provincia comunica che le fasce di trasporto garantite (compresa l’attività del personale in servizio alle biglietterie) sono dalle 5.30 alle 8.30 e dalle 16.00 alle 19.00.
L’ente pubblico spiega inoltre: per il servizio urbano/funivia Trento-Sardagna le corse iniziate in fascia garantita proseguiranno fino al capolinea; per il servizio extraurbano/ferroviario le corse iniziate in fascia garantita proseguiranno fino al completamento della corsa (per tutte le corse dirette che non prevedono il cambio autobus come indicato nel libretto orario).
Per quanto riguarda Ferrovie dello Stato, lo sciopero è previsto dalle 00:01 alle 21:00.
A livello regionale, sono garantiti i servizi essenziali previsti in caso di sciopero nei giorni feriali di Trenitalia, Trenitalia Tper e Trenord, dalle 6:00 alle 9:00 e dalle 18:00 alle 21:00. Gli elenchi dei servizi garantiti sono consultabili sull’orario ufficiale e sul portale di Trenitalia, sul sito di Trenord e di Trenitalia Tper.
L’agitazione sindacale può comportare modifiche al servizio anche prima dell’inizio e dopo la sua conclusione.
Oggi, in un’intervista a La Repubblica, Maurizio Landini, segretario della Cgil, ribadisce ragioni e obiettivi della mobilitazione: «Sciopero per aumentare i salari e le pensioni. Chiediamo al governo di restituire 25 miliardi di tasse pagate in più negli ultimi tre anni da 38 milioni di lavoratori e pensionati per effetto del drenaggio fiscale. Di tassare rendite e profitti in modo progressivo: basta flat tax, inaccettabile».
La Cgil chiede al governo di introdurre anche un contributo di solidarietà dell’1,3% sui 500 mila italiani che hanno redditi netti annui superiori ai due milioni di euro: è una misura che da sola porterebbe in cassa 26 miliardi.
Ladini ricorda anche la richiesta di una riforma delle pensioni, per favorire la flessibilità in uscita, dop oche con questo govenro le condizioni invece sono peggiorate rispetto alla legge Fornero.
Si chiedono anche nuove politiche industriali per far ripartire il lavoro in Italia e interventi sul fronte casa, per consenbtire a persone e famiglie di trovare un posto in cui abitare che sia adeguato e non abbia costi inarrivabili.
Si chiede infine di cancellare leggi che hanno esteso la precarietà e alimentato subappalti e morti sul lavoro.
«È uno sciopero sociale. Ma anche politico, certo. Chiede di cambiare le politiche sbagliate del governo Meloni. Rivendica un futuro di pace e giustizia sociale per le nuove generazioni», sottolinea Landini.




