Politica

Sciopero bagnini a Rimini: protesta per i 300 metri di costa da sorvegliare in pausa pranzo

Non accadeva da più di dieci anni che i marinai di salvataggio, i cosiddetti bagnini, entrassero in sciopero. Ma oggi è accaduto a Rimini. Prima con flash mob dove i marinai di salvataggio sono saliti sui loro “mosconi” fischiando e alzando i remi. E poi con un corteo in spiaggia organizzato dalla Cgil, tra gli applausi dei bagnanti del sabato prima di ferragosto. La mobilitazione nasce come risposta all’ordinanza che li costringe a sorvegliare 300 metri di costa nella pausa pranzo. “Impossibile garantire la sicurezza così” racconta Julian. Ma questa è solo la punta di un iceberg di un lavoro che è sempre più difficile. “Gli strumenti utilizzati, i mosconi, li vediamo nei dipinti degli impressionisti dell’Ottocento, servirebbero nuovi strumenti” racconta Thomas. E poi c’è il tema del salario. “Lo stipendio di ingresso è sui 1500 euro, ma è fermo da più di dieci anni – prosegue Thomas – a fronte di responsabilità molto elevata per un salario del genere. E forse è per questo che si fa fatica a trovare personale. Siamo gli unici soccorritori che lavorano da soli. Con altre dotazioni potremmo lavorare in due, ma ci vorrebbe un altro tipo di salario così si troverebbero sicuramente i lavoratori”.


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