Scienza e gusto si uniscono nella lotta al cancro
Migliorare la risposta alle terapie e contribuire a ridurne gli effetti collaterali; offrire un conforto psicologico, aiutando a mantenere un legame con la normalità. Sono alcuni degli effetti positivi che può giocare l’alimentazione per chi si ritrova ad affrontare il cancro. Il tema è al centro del libro “Il cibo come alleato”, volume che include 22 ricette pensate per affrontare al meglio le terapie oncologiche, realizzato dall’azienda sanitaria di Parma e dalla Fondazione Irccs Policlinico San Matteo di Pavia con il supporto di Academia Barilla, centro culinario del gruppo dedicato alla cultura del cibo in Italia. Alla realizzazione del volume hanno contribuito nello specifico la dottoressa Simona Bui dell’oncologia medica di Parma, lo chef Marcello Zaccaria di Academia Barilla, Paolo Pedrazzoli e Riccardo Caccialanza, rispettivamente direttore del dipartimento oncologico e direttore Sc dietetica e nutrizione clinica del Policlinico San Matteo di Pavia.
Il libro propone un approccio alimentare studiato per mitigare gli effetti collaterali delle terapie e garantire ai pazienti un’alimentazione semplice e bilanciata, senza rinunciare al piacere del gusto. Le ricette sono divise in quattro capitoli che corrispondono ai principali effetti collaterali delle cure: anoressia, nausea e vomito, mucosite (infiammazione della mucosa del cavo orale) e alterazione del gusto. Alcuni piatti, come i fusilli su caponata di melanzane e zucchine con pomodoro, sono stati pensati per stimolare l’appetito e apportare fibre benefiche per la digestione. Il gazpacho di pomodoro e mango, grazie al suo gusto fresco e leggero, è ideale per chi soffre di alterazioni del gusto durante le terapie. Per contrastare la nausea invece, sono stati inseriti piatti dal sapore delicato e dalle consistenze morbide, come un’insalata di farro con verdure o il couscous vegetariano. Per chi soffre di mucosite, una condizione che può rendere particolarmente difficile mangiare, vengono proposte ricette come il flan di parmigiano al limone in salsa di carote o il budino di pane. Il volume è distribuito gratuitamente presso l’oncologia del Policlinico San Matteo e l’oncologia Medica di Parma e può essere consultato online.
“Lavorare sul libro è stato un viaggio che ha unito la passione per la cucina alla responsabilità di offrire un supporto concreto a chi affronta un percorso di cura oncologica”, sottolinea Zaccaria. “Sin dalla sua fondazione nel 2004, Academia Barilla ha perseguito l’obiettivo di preservare e diffondere la cultura gastronomica italiana, unendo tradizione e innovazione con un’attenzione costante alla qualità degli ingredienti e al benessere delle persone”, prosegue lo chef, per poi aggiungere che “il progetto si inserisce perfettamente in questa missione e rappresenta un esempio concreto di come la collaborazione tra il mondo della cucina e quello della medicina possa portare a risultati tangibili per la salute e la qualità della vita”.
Il progetto si inserisce in un piano più ampio portato avanti da Barilla negli ultimi anni per favorire la prevenzione e incentivare uno stile di vita sano, anche tra i propri dipendenti. Il gruppo ha avviato nel 2023 una collaborazione con la breast unit dell’azienda ospedaliero universitaria di Parma per la prevenzione del tumore al seno. Come parte del progetto, i medici dell’ospedale Maggiore hanno offerto ai dipendenti del gruppo Barilla incontri informativi e consulenze individuali sulla prevenzione primaria e secondaria, affrontando temi legati agli stili di vita sani, all’autopalpazione e agli screening periodici. Mentre nell’ambito dell’educazione alimentare l’azienda ha sviluppato con l’università Federico II di Napoli il progetto Sì.Mediterraneo, programma che promuove la dieta mediterranea nelle mense aziendali, sensibilizzando i dipendenti sull’impatto nutrizionale e ambientale delle loro scelte alimentari. Un ulteriore tassello di questo impegno è rappresentato da Balance, gruppo formato da dipendenti Barilla che promuove iniziative per la salute fisica e mentale dei dipendenti, incentivando uno stile di vita attivo e consapevole. Infine, per le nuove generazioni, l’azienda sostiene Giocampus, progetto nato nel 2002 che combina educazione motoria e alimentare per bambini e ragazzi, con percorsi dedicati anche a insegnanti e genitori.
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