Schlein contro Senaldi: “Sánchez allontana gli impresentabili, Meloni li tiene al governo”. Su La7
Scintille a In Onda (La7) tra la segretaria del Pd Elly Schlein e il condirettore di Libero Pietro Senaldi, che accusa la leader dem di subire la fascinazione del presidente del governo spagnolo Pedro Sánchez.
“Io non la capisco – accusa Senaldi – Sànchez ha un vice in carcere per corruzione, l’altro si è dovuto dimettere perché molestava le compagne di partito. In più, ha un governo che si tiene in mano con lo scotch: io non lo vedrei come l’uomo che può risolvere l’Europa”.
Non si fa attendere la replica di Schlein: “Sànchez ha preso di petto la situazione: ha allontanato le persone, ha avviato un lavoro dentro al partito perché la questione morale è una questione fondamentale per lui e per tutta l’Unione Europea”.
“Deve allontanare se stesso però – insorge Senaldi – Se tutti intorno a te non vanno bene, forse non vai bene neanche tu”.
“Perché questo non lo chiede a Giorgia Meloni? – ribatte la segretaria del Pd – Ha una ministra del Turismo che è accusata di frode aggravata ai danni dello Stato e sta ancora attaccata alla poltrona perché evidentemente nessuno ha il coraggio di dirle che è inopportuno che continui a occupare il ruolo di ministra. Perché con Del Mastro, che è stato condannato per aver utilizzato delle informazioni riservate coperte da segreto per colpire le opposizioni in Parlamento, lei questo non lo dice la destra italiana?“.
E aggiunge: “Certo, tutti hanno problemi, a chi guida grandi partiti popolari questo può succedere. Ma è come ti comporti di conseguenza che fa la differenza. E questa destra fa la garantista con gli amici e la giustizialista con gli avversari politici“.
Altro motivo di scontro è il voto del gruppo S&D, di cui fa parte il Pd, contro la mozione di sfiducia nei confronti della Commissione von der Leyen, mozione presentata da una parte di Ecr, il gruppo conservatore di Meloni, sul caso Pfizergate: 360 voti contrari, 175 sì e 18 astenuti.
“Se non le piace quasi nulla di von der Leyen – chiede Senaldi – e lei è completamente insoddisfatta della Ue, perché la settimana scorsa ha votato contro la mozione di sfiducia?”.
“La mozione di sfiducia è stata presentata dall’estrema destra – risponde Schlein – I nostri voti non li confondiamo con quelli dell’estrema destra. I nostri problemi con la commissione von der Leyen e con i popolari europei, che continuano a pensare di avere due maggioranze diverse a seconda delle proprie esigenze, li regoliamo in altro modo. Tra l’altro, in quella discussione abbiamo chiesto a von der Leyen un segnale chiaro di impegno a confermare la maggioranza pro-europea,. Quel segnale è arrivato perché abbiamo salvato il Fondo Sociale Europeo che rischiava di essere appallottolato e fuso con tutti gli altri fondi. E questo avrebbe voluto dire un danno enorme per la coesione sociale e territoriale”.
E conclude: “È così che noi facciamo politica: non mischiandoci con l’estrema destra ma ponendo sul tavolo le nostre condizioni e priorità e strappando i risultati”.
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