Salute

Schillaci: online la piattaforma per monitorare le liste di attesa in tempo reale

“Da oggi i cittadini potranno accedere alla piattaforma di Agenas per vedere i tempi di attesa su base nazionale per le visite e gli esami di diagnostica”. Lo ha annunciato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, che sta incontrando i presidenti delle Regioni per implementare il sistema, ridurre le attese e garantire un accesso equo ai pazienti. “Serve uno sforzo comune – ha aggiunto – nel quale tutti dobbiamo giocare una parte. C’è un miglioramento, ma non basta, vogliamo aiutare le Regioni e far sì che il Ssn offra ai cittadini le prestazioni di cui hanno bisogno”. Nel cruscotto si possono vedere le attese per alcune visite e per la diagnostica, “è un primo passo e poi proseguiremo con altri allargamenti. Finalmente abbiamo la possibilità di monitorare in tempo reale quello che avviene e di intervenire su ritardi”.

Il Percorso ambulatoriale complesso e coordinato

Nel corso del Question Time alla Camera il ministro ha sottolineato anche gli altri passi compiuti per ridurre le liste di attesa. “Partiamo da quello che già esiste e funziona – ha aggiunto Schillaci – l’articolo 3 comma 8 del decreto legge 73/2024 ha stabilito un principio chiaro: per le patologie cronico-degenerative e oncologiche servono percorsi privilegiati. Non più code indifferenziate, ma agende dedicate attraverso i Pdta, i percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali. La gestione può essere diretta dallo specialista di riferimento oppure dalla struttura dedicata della Asl. Flessibilità organizzativa con un obiettivo preciso: garantire l’accesso alle prestazioni necessarie”. Schillaci ha sottolineato che “diverse Regioni e Province autonome stanno sperimentando il Pacc, Percorso ambulatoriale complesso e coordinato. Un modello che ricalca il Day Service. Non è fantascienza: in molti territori è già realtà. E questo modello sarà disciplinato nei principi generali dell’Intesa per l’aggiornamento del Piano nazionale Governo Liste di attesa 2025-2027, che è attualmente al vaglio della Conferenza Stato-Regioni”.

Il Fascicolo sanitario elettronico

Il ministro è intervenuto anche sulla sanità digitale. “Il Fascicolo sanitario elettronico rappresenta una grande opportunità per superare finalmente i divari territoriali – ha detto nel corso el Question Time – . Non è solo digitalizzazione, è democrazia sanitaria. Per questo stimoleremo ancora le Regioni meno avanzate ad adottare campagne specifiche di sensibilizzazione della cittadinanza”. Per il ministro “la sanità digitale funziona solo se diventa patrimonio condiviso di tutto il Paese”. “Per aumentare l’adesione delle Regioni – ha continuato Schillaci – abbiamo messo sul piatto risorse concrete: oltre 600 milioni di euro ripartiti nel 2022. Fondi destinati sia al potenziamento dell’infrastruttura digitale ma anche per all’incremento delle competenze digitali dei professionisti sanitari”. L’implementazione del Fascicolo avverrà progressivamente ed “entro il 31 marzo 2026, avremo la completezza dei contenuti e l’alimentazione automatica entro cinque giorni dalla introduzione prestazione”.

La riparazione delle carrozzine elettriche non è a carico del paziente

In riferimento alle recenti notizie secondo cui un’anziana signora è stato chiesto di compartecipare alla riparazione della carrozzina elettrica assegnata dall’azienda sanitari, Schillaci ha chiarito che “all’assistito non dovrebbe essere richiesta alcuna compartecipazione alla spesa per riparazioni o sostituzioni dei componenti delle carrozzine elettriche. Se questo sta accadendo significa che qualcuno non sta applicando correttamente le norme vigenti. E questo non è accettabile”. Per il ministro “i diritti delle persone con disabilità non possono essere subordinati a interpretazioni discrezionali”. Schillaci ha ricordato che i capitolati di gara devono prevedere obbligatoriamente che i fornitori aggiudicatari forniscano “tre garanzie fondamentali: l’adattamento o personalizzazione dei dispositivi da parte di professionisti sanitari abilitati, la manutenzione ordinaria e la riparazione o sostituzione dei componenti”.

Hikikomori: l’isolamento sociale dei giovani

Ultimo tema affrontato alla Camera ha riguardato l’Hikikomori, ossia l’isolamento sociale dei giovani. “Occorre prevenire il disagio, costruendo nei ragazzi gli anticorpi psicologici necessari – ha detto Schillaci -. La rete collaborativa funziona. Abbiamo consolidato la collaborazione tra istituzioni, professionisti, famiglie e, punto fondamentale, i ragazzi stessi e i risultati ci hanno permesso di attivare un sistema di sorveglianza interregionale che non si fermerà qui”. Schillaci ha ricordato che sono stati siglati “protocolli d’intesa con l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, con Unicef e con il ministero dell’Istruzione”. Il ministero della Salute “riserva sempre grande attenzione alla salute psico-fisica di bambini e adolescenti ma serve l’intervento di tutti. Continueremo a investire in prevenzione, formazione e reti territoriali”.


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