Schillaci: «Le spese per la prevenzione vanno svincolate dal calcolo del deficit Ue»

Le regioni, come sempre, purtroppo vanno un po’ a macchia di leopardo. Noi abbiamo la regia di quello che avviene e con il dialogo vogliamo stringere sui tempi, ma laddove necessario siamo pronti a intervenire direttamente con i poteri sostitutivi anche se spero che non sia necessario.
Ma chi lavorerà dentro le case di comunità? I medici di famiglia?
Credo che dobbiamo avere dei team multidisciplinari, ma non possiamo fare a meno dei medici di medicina generale. Sono sicuro che avremo la loro collaborazione anche all’interno delle case di comunità, anche perché la medicina è cambiata. Oggi pensare a un modello in cui c’è il singolo medico nel suo studio, soprattutto in tante aree della nostra Nazione, mi sembra assolutamente anacronistico.
Anche sulle liste d’attesa siete pronti a intervenire con i poteri sostitutivi? E quando diventerà operativa la piattaforma nazionale con i dati di dettaglio sulle regioni e le Asl?
Stiamo lavorando con le regioni e abbiamo messo al centro della nostra politica questo tema. Perché sentirsi dire che magari per un esame diagnostico urgente ci vogliono sei mesi è assolutamente oggi, come ieri, inaccettabile. Sulla piattaforma abbiamo ricevuto una lettera dalle regioni prima dell’estate dove ci chiedevano di aspettare per la pubblicazione dettagliata dei dati. Credo che entro la fine dell’anno li avremo quotidianamente e non esiteremo a pubblicarli, così come non esiteremo in situazioni gravi e complesse ad intervenire direttamente con i poteri sostitutivi.
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