Abruzzo

scatta l’occupazione temporanea per la bonifica dei siti orfani a Chieti Scalo


Il Comune di Chieti ha avviato formalmente l’occupazione temporanea dei terreni delle aree ex Eco Trans e Dragaggio del Ponte a Chieti Scalo, compresi i lotti adiacenti, per procedere con le operazioni di bonifica ambientale previste nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il provvedimento, firmato il 4 novembre dal dirigente del VI Settore, rientra nella Misura M2C4, Investimento 3.4, dedicata ai cosiddetti “siti orfani”, ovvero terreni contaminati per i quali non è stato possibile individuare o obbligare i responsabili dell’inquinamento.

Le attività di caratterizzazione ambientale condotte negli anni scorsi hanno confermato la presenza di contaminazioni significative nel suolo e nella falda acquifera. Nell’area ex Eco Trans, in particolare, sono stati rilevati superamenti dei limiti per idrocarburi pesanti, PCB, diossine, ferro, manganese e arsenico. Simili criticità ambientali sono state riscontrate anche nel sito Dragaggio del Ponte, dove è emersa la presenza di cloruro di vinile e altri inquinanti.

La zona era già stata oggetto nel 2008 di un’ordinanza sindacale d’urgenza che imponeva il blocco di ogni attività a causa della presenza di discariche abusive e del rischio per le falde che alimentano i pozzi dell’ACA. Da allora il Comune ha avviato una serie di indagini e interventi di caratterizzazione, conclusi nel 2017, ma fino ad oggi mancavano le risorse e la cornice normativa per procedere con una bonifica strutturale.

Grazie ai fondi del Pnrr, il Comune può ora operare in via sostitutiva. I due siti sono stati inseriti tra quelli finanziati a livello nazionale: 5,5 milioni di euro sono destinati alla bonifica dell’area Dragaggio del Ponte e 1,6 milioni all’ex Eco Trans. Il Comune ha sottoscritto un accordo di programma con la Regione Abruzzo, che ricopre il ruolo di soggetto attuatore, mentre l’ente teatino opera come soggetto attuatore esterno.

L’occupazione temporanea dei terreni durerà trentasei mesi e permetterà agli operatori incaricati di accedere ai lotti per realizzare le operazioni di bonifica e messa in sicurezza permanente. I proprietari verranno informati con preavviso e le attività si svolgeranno nel rispetto delle procedure previste, con la redazione di verbali e la presenza di testimoni in caso di assenza o rifiuto di firma.

L’intervento rientra in un piano più ampio di riqualificazione delle aree industriali dismesse, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale e promuovere un modello di sviluppo più sostenibile. Il cronoprogramma prevede la riqualificazione di almeno il settanta per cento della superficie coinvolta entro il marzo 2026, termine fissato dal Ministero della Transizione Ecologica.


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