Marche

scatta la multa da centinaia di euro


URBINO Accertate, a metà della stagione della “cava” di sua “maestà” il tartufo bianco o “Tuber Magnatum Pico”, diverse violazioni. Durante un servizio di controllo notturno, il Nucleo Carabinieri Forestale di Urbino, ha individuato due persone intente alla ricerca del tartufo in località Montecalende, nel Comune di Urbino. Erano le 4.45 del mattino quando i militari, dopo un attento appostamento, hanno sorpreso i due cercatori in piena attività, in orario non consentito dalla normativa.

Cosa dicono le norme

 «La legge regionale n. 5/2013, infatti – sottolineano dal Comando Nucleo Carabinieri Forestale di Urbino – vieta la ricerca del tartufo nelle ore notturne, stabilendo orari precisi di raccolta.

Abbiamo intensificato, nelle ultime settimane, le attività di vigilanza e controllo nelle aree vocate alla ricerca del tartufo, con l’obiettivo di prevenire e reprimere comportamenti illeciti». Pochi giorni prima all’episodio di Montecalende un’altra violazione era stata accertata dal Nucleo Carabinieri Forestale di Mercatello sul Metauro, all’interno delle Foreste Demaniali di Monte Vicino, nel Comune di Sant’Angelo in Vado.

In quel caso, un cercatore era stato sorpreso mentre operava con tre cani addestrati, «in violazione dell’articolo 8 della stessa legge regionale, che consente l’uso di un massimo di due animali». Per entrambi gli episodi, sono state elevate sanzioni amministrative di 600 euro e disposto il ritiro del tesserino abilitativo, con conseguente sospensione dell’autorizzazione alla raccolta da uno a due anni, su provvedimento dell’Unione Montana Alta Valle del Metauro, autorità competente in materia.

«Questi interventi – concludono i Carabinieri Forestali – non hanno soltanto una finalità sanzionatoria, ma mirano soprattutto a garantire un uso sostenibile e responsabile delle risorse naturali, tutelando nel contempo il fragile equilibrio ecologico delle cosiddette “pasture”». Il Gruppo Carabinieri Forestale di Pesaro e Urbino ricorda che «il rispetto della normativa regionale non è solo un obbligo di legge, ma anche un atto di rispetto verso un patrimonio naturale e culturale che rappresenta una delle eccellenze della nostra regione».




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